Le casualità sono eventi improgrammabili ma la sensazione è che a volte il destino si diverta a concedersi qualche minuto di spassionata ironia. Andrea Doninelli era rientrato tra i convocati in occasione del match con la Vigor Lamezia, giunto esattamente un girone dopo l'infortunio al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Il principe si fece male contro i calabresi in un infausto primo tempo novembrino, con la strega in vantaggio momentaneamente 1-0 grazie a un gol di Eusepi. Il ginocchio aveva fatto crac silenziosamente, tanto che il centrocampista classe '92 riuscì a rimanere in campo ancora qualche minuto prima di arrendersi alla realtà dei fatti. A Lamezia il ritorno in clima partita. Ieri, invece, il nuovo battesimo sul terreno di gioco del Vigorito. Non lo ha detto a chiare lettere ma lo ha fatto chiaramente intendere: è stato come rinascere. L'ovazione del pubblico, l'abbraccio dei compagni, le parole del presidente Oreste Vigorito e la fiducia di mister Brini. Nel giorno in cui il termine "legamento crociato" è risultato essere il più chiacchierato sui social a causa della vicenda Marchisio, Doninelli è tornato finalmente a sorridere con la serenità di chi non vuole smettere di inseguire il sogno di una vita, insieme a quello coltivato dall'intera città di Benevento. "Devo dire grazie a tutti per l'affetto dimostrato", ha detto con una punta di emozione nella zona mista dello stadio. E tutti, contestualmente, ringraziano Doninelli. Anche noi. Raccontare di un rientro a centocinquantuno giorni di distanza dal terribile evento è quanto di più bello si possa fare.
Francesco Carluccio