«Errore gravissimo ma non volontario»

Il mea culpa del presidente Taddeo che poi annuncia: “Col calcio ho chiuso”

Benevento.  

La risposta della Forza e Coraggio dopo il comunicato del Montesarchio, non si è fatta attendere. La posizione della società beneventana sta tutta nelle parole del presidente Taddeo.

IL COMUNICATO - “In merito all'attivazione delle procura federale da parte dell'Ac Montesarchio, va sottolineato, per dovere di cronaca, che se viene depennato il presidente del Paolisi perchè non presente alla partita, vanno allora aggiunti all'elenco dei nomi anche il custode del campo, signor Franco Di Dio e la cagnolina, mascotte della Forza e Coraggio, Trilly, entrambi presenti all'incontro. Inoltre non vedo il motivo di inserire i dirigenti del Paolisi se l'errore è stato da me commesso. E in più il signor Paolo Cioffi, squalificato e quindi non presente in distinta. Se il presidente Mataluni ha bisogno di vederci chiaro, può semplicemente fare due cose: telefonare al sottoscritto oppure fare come in occasione della gara casalinga dello scorso campionato di Promozione tra Montesarchio e Forza e Coraggio, cioè esporre uno striscione dove esterna i motivi dei nostri successi. Tale comportamento è ancora del vaglio della procura federale da me attivata in quella occasione e di cui non si è saputo più nulla (insabbiamento? Amicizie in alto loco? Altro? Chissà). Di certo le operazioni non si sono svolte in maniera regolare. Di fatti abbiamo avuto la partita persa da parte del giudice sportivo, quindi l'errore è stato di certo commesso. Errore involontario e di per sé gravissimo, non grave, ma di sicuro agli annali resterà che questa società è stata ed è sotto la mia presidenza, la società più corretta, civile, educata, sportiva e vincente della storia del calcio dilettantistico beneventano almeno negli ultimi 50 anni e forse per i prossimi perchè di certo per quello che si vede in giro di vincenti non ce n'è. Detto questo, chiudo e in modo definitivo, anche con il calcio, questo calcio oramai nelle mani di figli di papà incompetenti e di gente che tutto può fare tranne che il calcio quello vero”.

Il presidente (ancora per poco) Massimo Taddeo

IL COMMIATO - Da domani si chiude la parentesi Taddeo alla Forza e Coraggio. Una storia lunga dieci anni, fatta di tantissime gioie e qualche dolore. L'ultima è questa balorda stagione che si sta per concludere.

“Quest'anno – inizia il presidente – è nato sotto una cattiva stella. Avevo già deciso di chiudere ma poi mi hanno convinto a rimanere e mi sono fatto trascinare in una cosa che, per me, era già “morta”. E questo tentativo non ha fatto altro che prolungare un'agonia e in effetti questa stagione ha anche subito questo mio distacco. Massimo Taddeo, uomo di sport e di calcio, un torneo del genere non l'avrebbe mai fatto perchè per me il calcio è vittoria e provare a essere il migliore. Se non riesco e non ho forze economiche e di passione, allora mi faccio da parte. Una parentesi aperta 10 anni fa che si chiude dopo l'ultima di campionato. Ricorderò tutti i campionati, le coppe disciplina, le Coppe Campania e Italia e tutto il bene che abbiamo fatto a chi è passato alla Forza e Coraggio.

 

ADDIO O ARRIVERRCI? - “Questo non posso saperlo ora. Sicuramente non penserò alla Forza e Coraggio. Porterò a termine tutti gli impegni e manterrò gli accordi presi, il 30 giugno è l'ultimo atto, dal primo di luglio non farò calcio. Potrei anche dedicarmi a qualche altro sport, ma per ora preferisco farmi da parte”.

di Fabio Tarallo