«I giocatori facciano un passo verso la società»

Vallone: «La Forza e Coraggio non naviga più nell'oro, serve un segnale di attaccamento»

Benevento.  

Chiarire fa sempre bene, qualche volta serve anche mettere i puntini sulle “i” per rendere un concetto ancora più chiaro. Le parole del presidente Taddeo sono state nette, secche, figlie di un'impressione avuta in poco tempo. Non sono mancate le carezze, non è mancata la bacchettata.

“Dire alla squadra che anche la retrocessione va bene non è un buon segnale”. Questa la frase dell'ex massimo dirigente dei beneventani. Non ha bisogno di interpretazioni, se è stata detta, inchioda la nuova società con le spalle al muro. Per questo serve l'intervento di Giulio Vallone. Serve chiarire, serve far capire che, nonostante le difficoltà, questa società non ha alcuna voglia di lavorare solo per il gusto di farlo.

“Questa frase – inizia il direttore della Forza e Coraggio – è stata probabilmente riportata al presidente Taddeo in modo sbagliato e sono state fraintese. Nessuna società al mondo potrebbe dire che anche una retrocessione va bene. Il discorso è differente. E' chiaro che cambiano i presupposti, che si punterà sui giovani in un torneo che è ancora più difficile e il rischio di perdere la categoria esiste. Ma noi abbiamo salvato il titolo e questa è la cosa importante, vogliamo essere una sorpresa, una mina vagante e se proprio dovesse andare male, ma chiaramente non vogliamo che vada male, comunque ripartiremmo dalla Promozione che resta una categoria importante”.

Spiegato il concetto, che adesso assume un significato anche diverso, le bacchettate, stavolta, è Vallone a darle e sono dirette ai giocatori, specie quelli più esperti.

“Quando pensano alla Forza e Coraggio, i giocatori credono di trovarsi di fronte una società che naviga nell'oro, adesso la situazione è cambiata. Alcuni giocatori pretendono di essere accontentati economicamente, vogliono che la società costruisca una squadra forte, ma allo stesso tempo non vogliono venire incontro alle nostre esigenze. Noi proveremo a trattenere i big, ma serve che loro facciano un passo verso di noi oltre che noi verso loro. Inutile parlare a vanvera, ci mettiamo la faccia. Il calcio lo facciamo attraverso i soldi degli sponsor, non è una fonte infinita ed entro quel budget dobbiamo rimanere. Per questo mi aspetto un gesto di attaccamento alla maglia e non solo un discorso economico”.

Domanio al massimo la prossima settimana, il quadro sarà chiaro sotto tutti i punti di vista. Le risposte dovranno arrivare. Tra queste, dovrà arrivare anche la risposta del mister che tornerà in città per lo stage organizzato dalla società.

“Speriamo domani di poter fare qualche passo in avanti nella trattativa col mister. Certo, prima di mettere nero su bianco, dobbiamo trovare l'accordo su tutto. Comunque è chiaro che Germano è il prescelto. Noi stiamo raccogliendo un'eredità importante e non siamo sprovveduti. Se dovesse saltare questa trattativa, dobbiamo trovare un sostituto che possa accettare a determinate condizioni. Alternative in testa ne abbiamo ma bisogna sedersi a tavolino. E i prossimo giorni saranno importanti per capire anche le risposte dei giocatori”.

Tra questi c'è Calabrese che ha già annunciato il suo addio ma Vallone ancora non si arrende.

“Calabrese è rimasto fermo sulla sua posizione, noi anche. Lui ha fatto la sua proposta al di sotto della quale non vuole scendere, noi la nostra offerta e sinceramente siamo distanti. Ma io spero di incontralo ancora per poter fare l'uno un passo verso l'altro. E questo tentativo lo faremo fino a quando non metterà la firma in calce a un altro contratto. I giocatori devono capire che non possono pretendere quello che chiedono e se vogliono rimanere con noi, devono fare un passo verso la nostra direzione con la possibilità di fare noi un passo verso la loro”.

Fabio Tarallo