Il forfait del Torrecuso, le motivazioni svelate da Dellisanti

L'ex tecnico torna a parlare dopo la decisione della società di passare la guida a De Rosa

Torrecuso.  

Ha scelto il silenzio per tutta la seconda parte della stagione, ha preferito non disturbare il lavoro della società che ha ridisegnato i propri obiettivi e concluso la stagione qualche giorno fa nella semifinale play off. Per Dellisanti, ora, è arrivato il momento di parlare, spiegare il suo punto di vista ed esprimere anche le sue sensazioni per tutto ciò che ha vissuto alla guida del Torrecuso. Raggiunto telefonicamente, è Francavilla a vedere una partita, come al solito.

“Dal calcio non ci si riesce mai a staccare, è come una droga per me”.

 

AMAREZZA – Non può esserci altra sensazione per il tecnico pugliese per una stagione che è scivolata via dopo una prima parte di altissimo livello.

“Certo un po' di amarezza c'è ma non per come si è conclusa la stagione, quanto per gli eventi che hanno portato a questa situazione. Resta il fatto che, con me in panchina, abbiamo condotto tre quarti di stagione in vetta, sette vittorie consecutive e il miglior calcio del girone. Preferisco ricordare tutto ciò di questa stagione con me alla guida del Torrecuso. Voglio anche ricordare che ci siamo divertiti tanto con una formazione che, rispetto a quella che ha giocato i play off in questa fase, aveva tre elementi in più rispetto a quella di De Rosa. E la differenza è stata che, con soli tre elementi in più, abbiamo tolto sei punti all'Agropoli e distanziato sempre di sei punti l'Akragas. Questi sono i fatti, i numeri, che non mentono mai. De Rosa? Preferisco non dire nulla altrimenti mi squalificherebbero. Non conservo un buon ricordo né tanto meno mi è piaciuto il suo comportamento”.

Dell'attuale allenatore del Torrecuso, queste sono le uniche parole, segno che il rapporto si è deteriorato dopo il cambio della guardia.

 

CHIMERA LEGA PRO – Tante cose sono successe nella stagione del Torrecuso ma non è mai mancata la fiducia in mister Dellisanti, il tecnico pugliese ha sempre creduto di poter regalare il grande salto al piccolo centro sannita.

“Avrei potuto dire tantissime cose per discolparmi, anche parlare del mercato ma alla fine penso che non sarebbe stato comunque sufficiente ad arrivare in fondo. Questo con una certa cognizione di causa, ma ho sempre conservato la speranza di poter vincere questo torneo. Non mi interessava se la squadra non era pronta per la Lega Pro o lo stesso la società non era pronta, volevo vincere la partita di Montalto per continuare a correre dietro all'Akragas. Eravamo pronti a vincere, poi qualcosa si è rotto.

 

FAVOLA TORRECUSO – Quella che stava scrivendo il Torrecuso di Dellisanti era una favola bellissima, una squadra che stava sgomitando tra le grandi del girone.

“La mia esperienza mi ha insegnato che nel calcio non bisogna mai dare nulla di scontato. Sapevamo benissimo che gli organici di Akragas e Agropoli erano più attrezzati di noi, ma chi mi dice che battendo il Montalto non saremmo andati ad Akragas a vincere? Nessuno mi potrà dire il contrario. Ma questo perchè io ho sempre nutrito più di una speranza.

 

FAVOLA INTERROTTA – Bisogna aspettare la fine di questa intervista, per capire la motivazione di questa favola interrotta.

“La colpa non è né dei giocatori né della società, ci sono state delle circostanze che hanno portato a questa decisione”.

Facile individuare la motivazione, basta pronunciare la parola calcio scommesse.

“Una situazione che è esplosa ma che non mi sorprende più di tanto, non fa bene al calcio ma credo che questa sia stata la causa principale che ha portato il Torrecuso a prendere una certa decisione. La società sannita ha voluto evidenziare comportamento strani e per questo non si è presentata ad Agrigento. Con la schiettezza di sempre, posso dire che si tratta di motivazioni giuste ma che, alla fine, hanno penalizzato tutti e spazzato via il lavoro svolto. Il Torrecuso ha voluto evidenziare questo tipo di storture che nel calcio non dovrebbero esserci. Ecco perchè non abbiamo vinto il campionato. Non abbiamo vinto per cose che sono uscite fuori e che non sono piaciute alle società. Se ci fosse stata un qualcosa di pulito, non so dove saremmo arrivati”.

Fabio Tarallo