Casalbergo - Atletico, i beneventani presentano ricorso

Il presidente Vetrone: “Vogliamo capire se per un risultato si può ricorrere alle vie di fatto”

Benevento.  

L'esperienza da presidente di Claudio Vetrone, sportivamente parlando, non è andata come tutti speravano. La certezza è arrivata con la sconfitta contro il Casalbergo che ha regalato ai fortorini la promozione in Seconda e ha relegato l'Atletico al terzo posto, scavalcato anche dal Pago che si è preso la migliore posizione possibile in chiave play off. Il tutto a 90' dalla fine della stagione.

 

L'INIZIO DELL'AVVENTURA - “La mia esperienza come presidente dell'Atletico è nata quasi per caso. L'ingegnere Biele aveva intenzione di affidare la società a uno tra me e Nicola Taglialatela e alla fine ho accettato questo impegno ma non sono da solo, con me ci sono tante altre persone. Rimango comunque un allenatore perchè quello so fare e perchè il presidente non mi riesce bene”.

 

LA BRUTTA AVVENTURA – Un'esperienza che ha riservato un'amarezza nella sfida col Casalbore,k al di là dell'esito sportivo.

“Ho giocato a Buonalbergo per cinque anni, ho costruito rapporti trentennali. Mai mi sarei aspettato un trattamento del genere. Non voglio fare di un'erba un fascio, ma si è creato un capannello e qualche colpo l'ho preso. L'arbitro aveva paura dopo che ci aveva concesso il rigore, io l'ho difeso anche perchè sono un poliziotto, ma mi sono trovato in mezzo alla bagarre. I protagonisti si sono scusati con me dicendo che non mi avevano riconosciuto. Il problema, però, non è questo, è l'aggressione la questione. All'andata il Casalbergo ha festeggiato, non ci sono stati problemi. Al ritorno è successo l'incredibile”.

 

IL RIGORE CHE HA ACCESO GLI ANIMI – L'episodio del rigore dell'1 a 1 ha fatto in modo che la situazione degenerasse.

“Una reazione che mi ha meravigliato. In fondo abbiamo segnato ma c'era tutto un tempo da giocare, non era certo finita la partita. Praticamente, dopo quanto è successo, l'Atletico non ha più giocato, ci siamo fermati e così sono arrivati i gol dei fortorini. A noi non interessano risse o altro, vogliamo divertirsi e puntare alla Coppa Disciplina. A questa ci teniamo Molti dei miei hanno avuto paura e così si spiega un divario del genere. Non esistono tre gol di differenza tra noi e loro e penso che lo abbiamo dimostrato durante la stagione. E poi, in casa fortorina hanno pensato che volessi accomodare il risultato parlando con l'arbitro e invece non hanno capito che volevo far riprendere la sfida altrimenti avremmo avuto partita persa entrambe e non sarebbe servito a nessuno”.

 

LA REAZIONE BENEVENTANA – L'atteggiamento del Casalbergo non è andato giù a una parte della società beneventana e per questo l'Atletico ha deciso di agire.

“Una parte dei dirigenti ha voluto presentare ricorso, con tanto di documentazioni fotografiche, per un motivo preciso: qualcosa è successo, dei colpi sono volati, vogliamo che venga presa una decisione in merito e vengano puniti i colpevoli. Non si può rischiare l'incolumità per una gara di calcio. Personalmente ci passo anche sopra, si sono scusati con me, ma pensiamo anche che non sia giusto quanto successo. Vogliamo capire se anche le autorità pensano che per ottenere un risultato si debba passare alle vie di fatto. Se così fosse, allora questa sarebbe l'ultima partecipazione a un torneo. Avevo parlato benissimo di questa realtà che ci stava per accogliere. Ripeto, non ci interessa arrivare primi, secondo o decimi. Se vogliamo fare il salto in Seconda faremo domanda di ripescaggio e possiamo ottenerla. E alla fine dell'anno lo faremo”.

 

L'ULTIMO IMPEGNO – Restano da giocare gli ultimi 90' di campionato, il secondo posto è ancora possibile.

“Tutto può ancora succedere. Atletico e Pago affrontano due squadre difficili, non è detto che finirà in questo ordine. Il torneo di Terza quest'anno è stato bellissimo. Peccato per questo finale. Siamo stati in campi che non vedevamo da tantissimo, siamo stati trattati benissimo. Abbiamo subito questo trattamento dove non ce lo aspettavamo proprio”.