Manutenzione Tangenziale, arresti per turbativa d'asta

Operazione della Dda e dei carabinieri di Napoli e Caserta su presunte irregolarità

I carabinieri del Noe di Caserta e del Ros di Napoli e Caserta hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare a carico di 5 persone indagate per turbata libertà degli incanti e intestazione fittizia di beni con l'aggravante mafiosa in relazione a gare d'appalto per la manutenzione del tronco autostradale della tangenziale di Napoli per un valore di 1,6 milioni di euro. Si tratta di un imprenditore ritenuto vicino al clan dei Casalesi, due suoi figli e di due funzionari della Tangenziale di Napoli Spa.

Si tratta di un troncone dell'inchiesta denominata Cpl Concordia effettuati dalla società CoGePi srl che nel 2015 aveva portato all'arresto di sei persone.

Un troncone indipendente che era stato avviato dopo la denuncia su presunte irregolarità nelle procedure negoziate relative agli appalti, del valore di 1 milione e 600 mila euro per la manutenzione della gallerie Capodimonte e Solfgatara e della pavimentazione della tangenziale di Napoli.

L'inchiesta chiama in causa anche due funzionari delle società Tangenziale di Napoli spa che avrebbero alterato la gara in favore della Cogepi, impresa della famiglia Piccolo, ritenute essere vicina al clan Zagaria.

Per quattro dei cinque indagati sono stati disposti i domiciliari. Si tratta dei due funzionari della Tangenziale di Napoli Spa, e dei due figli di Antonio Piccolo, unico destinatario della misura in carcere, peraltro già detenuto dalla precedente inchiesta.

Contestualmente alle misure cautelari, ai due giovani imprenditori è stato anche notificato un provvedimento preventivo di sequestro dei beni per un valore di circa 700mila euro.