Capacchione: a Casal di Principe i boss non vincono più

La giornalista: "E' cambiato tanto: la morte ha toccato tutti"

"Per tanti anni e' passato il messaggio che quelli, i boss, alla fine vincevano perche' diventavano ricchi e facevano carriera. Poi molti sono stati ammazzati e arrestati in pochissimo tempo". E il racconto alla Dire di Rosaria Capacchione, senatrice casertana del Pd, sotto scorta dopo le minacce ricevute dal clan dei Casalesi. La giornalista e' intervenuta a Casal Di Principe alla presentazione del film sulla Terra dei Fuochi "Veleno" nell'istituto tecnico Guido Carli. "Dieci anni fa gli studenti sarebbero stati zitti, avrebbero guardato nel vuoto sentendo parlare di questi argomenti. Oggi - dice - non e' piu' cosi'". Cosa e' cambiato? "Il ragazzo che girava tra i banchi, a quei tempi, era l'ultimo figlio di Sandokan, che ora non c'e' piu'. Qui e' cambiato tanto dal periodo delle stragi. Perche' la morte ha toccato un po' tutti, si sparava in maniera indiscriminata. Poi gli arresti hanno dato una boccata d'ossigeno, hanno fatto capire che si puo' vivere diversamente". Il merito e' di magistratura e forze dell'ordine "per gli arresti che hanno inflitto, anche ai baby boss" ma anche dell'amministrazione comunale di Casal di Principe "perche' quella retta dal sindaco Renato Natale - racconta Capacchione - e' in piedi da 3 anni e mezzo senza commissariamenti o altro. Non si vedeva una cosa del genere da secoli". Ma gli studenti conoscono davvero la Terra dei Fuochi per combatterla? "Si', perche' ne hanno vissuto le conseguenze sulla loro pelle. Senza arresti, con l'impunita', le coscienze dei ragazzi erano corrette, tacitate