Se un poliziotto alimenta l'odio: l'immigrato palpeggiatore...

Lo sconcertante comunicato del Lisipo su una presunta violenza a Mestre.

Può un sindacato di polizia alimentare un clima già feroce, commentando senza fornire nessun dato statistico il presunto atteggiamento degli immigrati?

di elleti

Non sappiamo se la notizia sia vera, puzza molto di fake news. Ma che a diffonderla – e con accenti a dir poco allarmistici – sia un sindacato di polizia, è davvero inquietante.

Il sindacato in questione è il Lisipo. Rappresenta (non molti) dipendenti delle forze dell'ordine e tutto dovrebbe fare eccetto che alimentare un clima di odio, esasperazione e violenza. Invece...

L'episodio si sarebbe verificato a Mestre. E' stato riportato da alcuni siti locali. Non c'è il nome della vittima. Non c'è nessuna denuncia alla polizia.

Seppure fosse vero – e sarebbe giusto accertarlo - si tratterebbe di un fatto grave. Sicuramente da condannare. Ma non dovrebbe avere la grancassa mediatica di un sindacato di polizia. Soprattutto non con gli accenti utilizzati nel comunicato. Dove si legge – tra l'altro - «troppi stranieri hanno scambiato il nostro Paese per il supermarket del sesso».

I fatti. Una donna sarebbe stata palpeggiata davanti a una sala Bingo da un uomo di colore. Il marito ha protestato e gli immigrati lo avrebbero picchiato selvaggiamente, nonostante l'uomo avesse sua figlia in braccio.

Brutta storia, vero. Nessun dubbio.

Ora, che sia vero non possiamo stabilirlo. Anche perché la vittima si è rifiutata di denunciare l'accaduto alla polizia e non c'è neppure un referto medico.

Ma diamo per buona la versione. E che cioè l'episodio non sia stato del tutto – o quasi – inventato.

Può un sindacato di polizia in un comunicato a firma del segretario nazionale, Antonio de Lieto, scrivere frasi di questo tipo? «Questo episodio, purtroppo, non è isolato e si inquadra nell’atteggiamento violento e arrogante che una parte degli immigrati ha nei confronti delle donne italiane». Oppure: «Per questi individui la donna è un oggetto, con cui comportarsi come meglio si ritiene». E conclude: «La situazione diventa sempre più difficile e sta diventando insostenibile ed il “buonismo” fa solo male al nostro Paese».

Dando per scontato che le gestione dell'accoglienza dei migranti è stata fin qui un fallimento. E che i segnali di disagio – soprattutto in alcune aree, come quelle metropolitane – ha superato i livelli di guardia. E ancora, che sì, siamo d'accordo, chi commette reati dovrebbe essere espulso. Ma davvero «gli immigrati hanno un atteggiamento violento nei confronti delle donne italiane?».

Un poliziotto dovrebbe avere a disposizione anche dati, denunce, segnalazioni e arresti. Statistiche vere, e non chiacchiericcio. Quanti sono i reati da predatori sessuali commessi da stranieri nei confronti di donne italiane?

E ancora: «Come fa De Lieto a dire che gli immigrati hanno scambiato l'Italia in un supermarket del sesso?». Su quali basi, con quali numeri, secondo quale schema mentale.

Poi l'accenno al “buonismo”... E basta! Qui nessuno è buono, De Lieto. Tanto meno noi. Anzi siamo cattivissimi. Con tutti quelli che delinquono (bianchi, neri e gialli). E anche con chi si impegna a seminare odio sull'odio, senza neppure capire le conseguenze che provoca. Soprattutto e a maggior ragione se lo fa il rappresentante di un sindacato di polizia.

Lo facesse la Lega, i suprematisti, i nazionalisti, gli arrabbiati da tastiera o un cittadino qualunque, può anche starci. Ma che questa ventata di odio qualunquista venga alimentata da chi dovrebbe garantire l'ordine è davvero sconcertante.

Vi aspettate applausi? Arriveranno. Ma ci auguriamo anche un intervento del capo della polizia. Il vostro dovere è mantenere l'ordine, non seminare il caos. Ce n'è già troppo.