Penalisti, braccia ancora incrociate dal 10 al 14 aprile

Disegno di legge sulla riforma, nuova protesta nazionale

Venerdì scorso l'ultimo dei cinque giorni di astensione, ma c'è in arrivo una nuova protesta, con conseguente blocco delle udienze, decisa dai penalisti. Che, infatti, incroceranno ancora le braccia a livello nazionale dal 10 al 14 aprile. E' ulteriore l'iniziativa, e non è escluso che ne seguano altre, adottata dall'Unione delle Camere penali italiane in segno di netto dissenso rispetto al metodo del Governo (voto di fiducia) - e al merito- sul Ddl di riforma in materia penale.

“Nonostante le molteplici e convergenti critiche sollevate nei confronti del voto di fiducia in Senato, sul disegno di legge di riforma in materia penale - spiegano i penalisti -, il Governo si appresta a  riproporre il voto di fiducia anche alla Camera. Occorre, dunque, richiamare il Governo alla responsabilità politica di tale scelta, che finirebbe con il ribadire in maniera definitiva e irreversibile un atteggiamento di inammissibile disprezzo nei confronti  del dibattito parlamentare, su interventi normativi che, non solo deprimono le garanzie del processo, ma comprimono i diritti degli accusati e rendono i processi interminabili”.

Secondo l'Unione, “tali riforme sono contrarie, non solo agli interessi e ai diritti dei singoli imputati, ma anche alle legittime aspettative delle persone offese e della intera collettività, che esige, in un Paese civile, moderno e democratico, che i procedimenti penali abbiano una ragionevole durata e che la fase dell’accertamento dibattimentale torni ad essere il baricentro del processo, sottraendo la fase delle indagini preliminari all’attuale enfatizzazione e mediatizzazione”.