«Antonio ucciso come Fortuna. Ma non è stato mio fratello»

Le dichiarazioni di Antonietta Caputo: nella stanza con il bimbo c'era la madre

Antonio e Fortuna. Tutti e due morti. Tutti e due morti in quel palazzo del Parco Verde. Tutti e due con un volo da sette piani. Circostanze analoghe. Inquietanti. Perché non è ancora chiaro come è morto  Antonio: l'avvocato della famiglia Loffredo, Angelo Pisani, chiede la riesumazione per accertare se anche lui sia stato violentato. Perché non è normale che due bambini precipitino al suolo dallo stesso palazzo nell'arco di 14 mesi.

E poi in quel palazzo gli inquirenti temono che ci sia una rete di pedofili. Nel palazzo abitato dall'orco c'è un'altra coppia che violenta una bambina. Questo un dato certo. Ed è questo che è successo nell'isolato 3 dove a novembre sono stati arrestati Marianna Fabozzi, 27 anni, mamma della piccola vittima, e il suo convivente Raimondo Caputo, 32 anni.

Antonio non è stato ammazzato da Caputo, come pure si sarebbe tentati di pensare, per un motivo non da poco: quel giorno Titò, come nel rione chiamano l'uomo, non era in casa. Di più: non era al parco Verde. La sorella di Caputo, Antonietta, spiega a il mattino che quel giorno in casa c'era lei con altre parenti e che in quella stanza c'erano Marianna Fabozzi e il piccolo Antonio.

«Eravamo solo noi tre, Titò non c'era - spiega a ilmattino.it -. Sul palazzo volteggiava un elicottero. Mamma e figlio andarono nella stanza da letto e si affacciarono alla finestra. Dopo qualche minuto Marianna tornò da noi in preda a una crisi isterica: é caduto, gridava, Antonio è caduto, si è buttato giù».



Redazione Na