Ipotesi riesumazione. «Basta scempi sul corpo di Fortuna»

La mamma della bimba abusata e uccisa: così me la uccidete un'altra volta

Caso Fortuna, ci siamo. Pronto l'avviso di conclusione indagini per l'omicidio e violenza sessuale della bimba del Parco Verde di Caivano. La Procura della Repubblica di Napoli Nord è pronta. Un passaggio che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio per Raimondo Caputo, per omicidio e violenza sessuale. Mentre per una quindicina di residenti nell’isolato 3 si profila il rinvio a giudizio per favoreggiamento, falsa testimonianza e false dichiarazioni al pubblico ministero. Il tutto mentre l’avvocato Angelo Pisani ipotizza tra Raimondo Caputo, per ora unico imputato per i reati, e la sua compagna Marianna Fabozzi, potrebbero rivelare nuovi inquietanti retroscena. Forse qualcuno potrebbe pentirsi, ipotizza Pisani.

Vittima di violenze sessuali e scaraventata nel vuoto la mattina del 24 giugno del 2014, per aver reagito all’ennesimo tentativo di abusi Fortuna e la sua storia di orrori ha commosso l'Italia intera. Un delitto per il quale, dopo circa due anni di indagini della Procura di Napoli Nord, è finito in carcere Raimondo Caputo, detto «Titò», accusato del delitto dalle tre figlie della sua compagna Marianna Fabozzi, mamma di Antonio Giglio, il bimbo di tre anni, morto in circostanze analoghe e nello stesso isolato, il 27 aprile del 2013. Un particolare inquietante che apre nuovi scenari e margini di indagine e approfondimento.

Intanto Pietro Loffredo il papà di Chicca, ha chiesto di riesumare i corpicini dei due bimbi per effettuare nuovi esami e comparazioni. Una ipotesi che Mimma Guardato, la mamma di Chicca, rifiuta seccamente. "Basta scempi sul corpo di mia figlia. Così Fortuna me la uccidono un'altra volta»

Siep