Bionde assassine. Quelle sigarette radioattive e all'arsenico

E' tornato il contrabbando. I pacchetti arrivano dall'Est. E le sigarette sono super tossiche.

Il boom del mercato. Affari d'oro per la camorra: seconda fonte di introiti dopo la cocaina.

di Luciano Trapanese

Bionde letali. E non parliamo di femme fatale. Ma di sigarette. Non quelle che si acquistano nei tabacchini, che non fanno certo bene, anzi. Ma di veri attentati alla vostra salute. Veleno puro. Vendute a poco più di due euro e che hanno conquistato negli ultimi anni sempre più spazio, contando su una capillare rete abusiva di vendite. Ne abbiamo scritto più volte. E oggi la situazione è diventata preoccupante.

Non siamo ancora ai livelli dei tempi d'oro del contrabbando (anni '70-'90). Ma poco ci manca. Il mercato delle bionde viene ritenuto in Campania il secondo business – per entrate – della malavita organizzata. Dopo la cocaina e prima della prostituzione.

Le indagini e i sequestri di questi giorni (tonnellate di sigarette), lo confermano. Ma c'erano pochi dubbi. E' un mercato diverso. Non replica più quello vecchio. Non “gioca” sul silenzio assenso della grandi multinazionali. Non si vendono pacchetti di Marlboro o Merit in barba al Monopolio di Stato. No. L'affare arriva dall'Est. Ucraina, Bielorussia, Russia. Ma anche Estremo Oriente, Cina in particolare.

Sigarette piene di veleni (arsenico, cadmio, anche insetti e in qualche caso addirittura sostanze radioattive). Con quantitativi di nicotina e monossido di carbonio anche quadrupli rispetto alla più intossicante sigaretta “normale”. Non sarebbero vendibili. Non rispettano nessun parametro imposto dalla'Unione europea. Eppure ci sono. E iniziano a essere diffusissime. Per ora soprattutto nel Napoletano e Casertano. Ma si iniziano a vedere anche a Salerno, Avellino e Benevento.

Non arrivano più via mare. Dalle coste africane o dall'Albania. Ma viaggiano sulla rotta dei Balcani. Utilizzando spesso la stessa strada percorsa dal traffico di droga che arriva dall'Oriente. In tir con doppio fondo. O all'interno di elettrodomestici. Un super affare milionario. Che oltre ad arrecare danno ai Monopoli, comporta – ed è ancora più grave – un attentato alla salute degli incauti acquirenti.

Il boom è stato provocato dall'aumento vertiginoso del costo delle sigarette “normali”, che costano in media cinque euro al pacchetto. E dalla crisi, che ha reso quel prezzo indigesto (e improponibile) per molti tabagisti. C'è chi ha scelto tabacco e cartine. E chi invece ha preferito il contrabbando. Il business all'inizio era rivolto soprattutto agli immigrati. Dell'Est, ma non solo. Il mercato è esploso quando la merce ha iniziato a diffondersi tra gli italiani. Ora è pieno boom. La camorra ha fiutato l'affare. Aperto i consueti canali, trovato complici nei Paesi d'esportazione. E attivato una rete di vendita, che coinvolge spesso anche esercizi commerciali. Come ai tempi d'oro, quando chi entrava in qualche tabacchino del napoletano, alla richiesta di un pacchetto di sigarette poteva anche sentirsi rispondere «quelle normali o le altre?»