VIDEO | Corruzione, Cantone a Napoli. Patto tra Anac e Procura

Più scambi di informazioni tra le Istituzioni in chiave preventiva

Napoli.  

L'autorità giudiziaria non può operare in solitudine, ma deve agire in sinergia con le altre Istituzioni dello Stato. Questo dice il protocollo d'intesa sottoscritto questa mattina tra l'Autorità nazionale anticorruzione, la procura generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Napoli e le procure della Repubblica del distretto giudiziario di Napoli.

Un accordo che sancisce l'attuazione della normativa nazionale vigente sull'obbligo di informazione e condivisione reciproca di notizie volte ad assicurare, nel rispetto dei ruoli e delle competenze, il più efficace svolgimento dei propri compiti istituzionali.

«Si sta sempre più sviluppando questa sinergia con la magistratura, proprio per dare il segnale che non c'è alcun accavallamento - ha spiegato il presidente dell'Anac, Raffaele Cantone - Ci occupiamo di questioni diverse ma ci sono degli ambiti di condivisione che vanno assolutamente sviluppati. Noi daremo il nostro contributo, ma abbiamo bisogno dei dati della magistratura per le nostre attività di prevenzione».

Dello stesso avviso Luigi Riello, Procuratore Generale della Repubblica di Napoli: «Quando un magistrato procede per corruzione ed altri reati ne informa l'Anac. Analogamente, quando l'Anac, nei suoi penetranti poteri ispettivi, verifica l'emergenza di indizi di reato, informa l'autorità giudiziaria

Nel corso dell'incontro il presidente dell'anticorruzione Raffaele Cantone ha affrontato anche il delicato tema del rapporto fra povertà e corruzione, parlando senza mezzi termini di "welfare criminale".

Nel video il servizio andato in onda nell'edizione delle 14 del tg di OttoChannel 696.

 

Faro