«Noi, trapiantati di cuore lanciamo l'appello per il Monaldi»

Il caso, l'appello, il presidio

Napoli.  

Si sono appellati alle istituzioni, governatore della Campania compreso. Sono stati i giorni dei presidi davanti ai Palazzi regionali per denunciare il declino in cui è crollata la struttura trapianti del Monaldi di Napoli. Troppi decessi negli ultimi anni e assenza di un percorso di emergenza sono i principali motivi di protesta.

I componenti del Comitato genitori dei trapiantati di cuore e dei trapiantati adulti hanno deciso di rivolgersi anche ai medici che lavorano all’interno dello stesso ospedale.
 
A loro hanno scritto una lettera aperta, in cui raccontano anche il motivo che li ha spinti ad interpellarli: “Mentre eravamo nei pressi dei palazzi della Regione Campania – scrivono - un signore sulla sessantina, molto coinvolto da ciò che raccontavamo, e solidale e appassionato ci chiede: perché allora state sotto la regione? Che c’entra De Luca? Voi al Monaldi avete Il professore Calabro’, lui è proprio una persona per bene e ci tiene a far andare le cose bene al suo ospedale, avete parlato con lui? E’ così che ci siamo resi conto che nel nostro Ospedale ci sono tante persone importanti, abbiamo, tra gli altri”.

 
E così da oggi il Comitato genitori dei trapiantati di cuore e dei trapiantati adulti si rivolge alle istituzioni chiedendo ragioni e soluzioni per salvare e rilanciare un presidio così prezioso per la sanità in Campania e non solo.

"Poniamo alla vostra attenzione la drammatica situazione che ci siamo trovati a vivere. Siamo certi che ne abbiate sentito parlare. La denunciamo al Presidente De Luca da 2 anni, ma non abbiamo ancora ottenuto l'attenzione che un caso tanto eclatante meritava, non solo per la vita dei nostri figli, ma anche per il prestigio di un centro di accoglienza che è andato smarrito". Lo scrivono, in una lettera apert, i componenti del comitato genitori dei trapiantati di cuore e trapiantati adulti in relazione alla situazione dell'ospedale Monaldi di Napoli. Destinatari le "tante persone importanti" che lavorano nel nosocomio, Raffaele Calabrò, Maria Giovanna Russo, Antonio Cocione, Bruno Zuccarelli. "Insomma - sottolineano al comitato - abbiamo la fortuna di annoverare tra i professionisti del nostro ospedale nomi eccellenti della politica e della società Nazionale. A loro dunque è rivolto questo appello: una situazione triste, ma anche grave che porta il nostro ospedale alla ribalta della cronaca non più per i successi, ma per i lutti e la disorganizzazione e le pecche programmatorie. Chiediamo a Voi di aiutarci a recuperare la nostra dignità di malati, ma anche di cittadini campani che sanno che non è necessario fuggire dalla nostra regione per curarsi perché qui abbiamo eccellenze che non vengono messe in grado di operare per motivi che non capiamo. Grazie di cuore per la vostra attenzione".
 
Intanto il Comitato fa sapere che lunedì 3 aprile si terrà un’audizione in commissione trasparenza della Regione Campania sull'attività trapiantologica in Campania, alla presenza del responsabile del Centro nazionale Trapianti. Nanni Costa, anche reggente dell'attività trapiantologica in sede regionale.