Quei comuni con un’impresa ogni due abitanti

Dal formaggio Castelmagno alle nocciole, dai molluschi agli affittacamere, vincono i piccoli

Tra i grandi (oltre 100 mila abitanti) prima Milano, seguita da Prato e Bergamo. Siracusa in testa per imprese femminili, Giugliano in Campania per giovani, Prato per stranieri

Napoli.  

Dall’allevamento di bovini alla produzione di formaggi pregiati come il Castelmagno, dalla corilicoltura (coltivazione delle nocciole) all’apicoltura, dai ristoranti tipici agli affittacamere: sono solo alcune delle attività praticate, attraverso piccole ditte, nei comuni italiani a maggior densità di imprese rispetto agli abitanti residenti.

Ai primi posti si trovano infatti alcuni comuni del cuneese con una popolazione che varia dai 66 ai 200 residenti ma che hanno un’impresa ogni due abitanti (Castelmagno) o una ogni tre. Oltre al Piemonte, ci sono anche le attività legate al turismo di Santo Stefano di Sessanio (Abruzzo), le piccole ditte specializzate in coltivazione dei molluschi a Goro (Emilia Romagna) e gli affittacamere (garni) di Corvara in Badia (Trentino). Tra i grandi comuni, con oltre 100 mila abitanti, al primo posto si piazza Milano con un’impresa ogni otto residenti circa. Seguono Prato e Bergamo con una su nove. Più di una su dieci anche a Pescara, Reggio Emilia, Cagliari, Brescia, Rimini e Torino. Roma al quindicesimo posto con un’impresa su 12. Oltre un’impresa su quattro è femminile a Siracusa, una su sei è giovanile a San Giuliano di Campania e una su tre è straniera a Prato. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese relativi alle sedi di impresa attive e Istat al 2016.

I comuni a maggiore densità di imprese femminili, giovanili e straniere in Italia. Per imprese femminili, considerando comuni con oltre 20 imprese in totale, primi Belmonte del Sannio in Molise con il 60%, Momperone in Piemonte con il 57%, Vallepietra in Lazio con il 58%, Ginestra degli Schiavoni in Campania con il 56%. Mentre nei grandi (oltre i 100 mila abitanti) prevalgono i comuni del centro sud: è femminile un’impresa su quattro a Siracusa ma anche a Taranto, Reggio Calabria, Latina, Prato, Terni e Livorno. I giovani “pesano” di più nei piccoli comuni: considerando quelli con almeno 20 imprese, al primo posto Nardodipace in Calabria con il 47% di imprese di giovani, poi Serramonacesca in Abruzzo con il 35% e Cremenaga in Lombardia con il 30%. Mentre raggiungono il 17% a Giugliano in Campania, il 15% a Palermo, il 14% a Reggio Calabria, il 13% a Napoli e il 12% a Reggio Emilia. Circa la metà delle imprese sono straniere a Gizzeria in Calabria, a Baranzate in Lombardia, a Ponte Gardena in Trentino, a Castel Volturno in Campania, a Roghudi in Calabria. Mentre sono una su tre a Prato e una su cinque circa a Reggio Emilia e Firenze.

I comuni con maggiore densità di imprese in Lombardia. Sono soprattutto i piccoli comuni del pavese legati alla coltivazione dell’uva e alle piccole aziende agricole ad avere il record lombardo di densità di imprese in rapporto alla popolazione residente, un’impresa ogni 4 o 5 abitanti. Tra i capoluoghi prima Milano seguita da Bergamo, Brescia e Mantova. Per peso imprese femminili in testa Sondrio, Pavia e Mantova (23%), per giovani e stranieri Cremona (rispettivamente 11% e 18%).