VIDEO - Ogni 3 abitanti uno è bengalese. Benvenuti a Palmadesh

Difficile l'integrazione nella città vesuviana dove c'è chi chiede di pregare e chi non lo sopporta

Palma Campania.  

Tra quelli censiti all’anagrafe e gli illegali, sono più di 6mila i bengalesi che vivono a Palma Campania. Stiamo parlando di un Comune dell’entroterra vesuviano, ad est di Napoli, che complessivamente di abitanti ne conta poco più di 15mila. Praticamente, ogni tre residenti uno è straniero. Inutile dire che i problemi di integrazione siano all’ordine del giorno. E basta una scintilla per far scoppiare la polemica. Per mettere gli uni contro gli altri. Per trasformare la diffidenza in vera e propria paura.

I bengalesi sono un popolo molto religioso. E’ chiaro che vogliano esercitare il proprio credo. Pretendono di farlo. Soprattutto in occasione del Ramadan. Ed ecco quindi che due locali di appena di 50 metri quadrati, catalogati come esercizi commerciali, vengono in realtà utilizzati come centri di preghiera dalla comunità del Bangladesh. Poco importa se uno di questi si trovi in pieno centro, alle spalle di un caffè e a quattro passi da una scuola.

La moschea è però camuffata. All’ingresso, una tabella che spiega come quel posto sia la sede di una “associazione culturale”. Ogni venerdì sera, però, 200-300 bengalesi vi si radunano, creando una ressa sul marciapiedi poiché non c’è spazio per tutti. Si prega a turno. E i cittadini hanno paura. Il caffè chiude. In via Trieste non passa più nessuno: come se ci fosse il coprifuoco. Di qui le segnalazioni al Comune. Il sindaco Vincenzo Carbone non può (stavolta) fare orecchie da mercante ed interviene, ordinando la chiusura dei due locali per inagibilità. Polemiche a non finire. La comunità bengalese che protesta: «Non facevamo nulla di male. Se quei luoghi non sono adatti, il Comune ci trovi un pezzo di terra e noi lì costruiremo la nostra moschea». I cittadini, dal canto loro, nemmeno esultano poiché ritengono la decisione del primo cittadino tardiva: «Oramai è un’invasione, siamo stanchi. Non possiamo più uscire di casa». Benvenuti a Palmadesh. 

 

Rocco Fatibene