Rogo Città della scienza: condannato a 6 anni il custode

Il rogo nel polo museale di Coroglio a Napoli nel 2013

«Com'è possibile che un innocente possa essere condannato». Sono le prime parole che Paolo Cammarota ha pronunciato rivolgendosi al suo avvocato

Napoli.  

Il giudice Maria Aschettino ha condannato a 6 di reclusione Paolo Cammarota, ex custode di Città della Scienza, unico imputato (ma in concorso con ignoti mai identificati) del rogo divampato nella notte tra il 3 e il 4 marzo 2013 che distrusse completamente la struttura di Bagnoli. Il processo si è celebrato con rito abbreviato.

Sia il gip sia il tribunale del Riesame avevano rigettato la richiesta di arresti avanzata dalla Procura nei confronti di Cammarota (assistito dall'avvocato Luca Capasso) che ha sempre respinto le accuse, anche pubblicamente, affermando di sentirsi «un capro espiatorio» della vicenda. 

Il polo museale di Coroglio venne letteralmente divorato dalle fiamme. Nel corso della loro requisitoria i pm Michele del Prete e Ida Teresi avevano chiesto una condanna a sei anni di reclusione per concorso in incendio volontario. Accolta, dunque, la richiesta della Procura. Dal canto suo l'avvocato Giuseppe De Angelis, difensore di parte civile per Città della Scienza commenta: adesso ci aspettiamo che la Procura non desista e trovi gli altri colpevoli. In aula anche l'avvocato Ilaria Criscuolo, parte civile per la società Le Nuvole.

«Com'è possibile che un innocente possa essere condannato». Sono le prime parole che Paolo Cammarota ha pronunciato rivolgendosi al suo avvocato, Luca Capasso, in aula una volta letta la sentenza.