Contrabbando di sigarette al porto di Napoli, nove arresti

La Guardia di Finanza sgomina un'organizzazione criminale che operava da anni in Campania

Napoli.  

Associazione finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri: è questa l'accusa dalla quale dovranno difendersi le nove persone (tradotte in carcere agli arresti domiciliari) raggiunte da ordinanze applicative di misure cautelari, emesse questa mattina dal gip del tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, ed eseguite dal Comando Provinciale della Guardia di finanza Napoli II Gruppo.

Un rilevante traffico di "bionde" di contrabbando, quello scoperto dai militari delle Fiamme Gialle, che venivano introdotte in Campania attraverso il Porto di Napoli ed altri scali marittimi, come Bari e Venezia. Un giro di affari per svariati milioni di euro, controllato da un sodalizio criminale operante a Napoli e provincia. In particolare a Portici, Melito e Giugliano.

Le misure cautelari eseguite stamane rappresentano l'atto conclusivo di un'inchiesta che il comando provinciale della Guardia di Finanza sta portando avanti da anni. Un'attività investigativa nel corso della quale si è procedutro al sequestro di ingenti quantitativi di sigarette di contrabbando. Diverse le operazioni. Si ricorda, ad esempio, quella del 16 maggio del 2012 quando, all'interno del porto di Napoli, vennero sequestrate 10 tonnellate di tabacchi lavorati esteri di contrabbando, marca "Brooks", occultate in un container proveniente dalle Filippine, dichiarato contenente mobilio destinato ad una società partenopea risultata poi inesistente. Sequestri "importanti", nel novembre del 2012 e a gennaio 2013, anche nei porti di Venezia e Bari.