Rapinata e abusata: riconosce l'aggressore in discoteca

Il fatto a Napoli, al Vomero, lo scorso febbraio

Napoli.  

Quegli occhi non li aveva dimenticati. E lo ha riconosciuto tra tanti, in una discoteca del centro. Tra musica e amici la sua mente ha fatto un salto all’indietro, a quei momenti tragici quando in tre la molestarono e rapinarono, sotto casa.

Il terzo della banda, non ancora arrestato, era ancora lì a due passi da lei, in quel locale. Ha chiamato i carabinieri. Lo ha inchiodato alle sue responsabilità.

È finita così la caccia all'ultimo dei tre rapinatori che il 2 febbraio scorso, al Vomero, seguirono una 27enne fin sotto casa, la aggredirono, la molestarono e le rapinarono la borsa. Si tratta di un 24enne incensurato, di origini arabe e residente ai Quartieri Spagnoli. Da ieri è in carcere con l’accusa di concorso in rapina aggravata e violenza sessuale di gruppo. Un'accusa che divide con i due 33enni fermati il 22 marzo scorso. Una telecamera ha registrato tutto riprendendo frame dopo frame quell’aggressione da incubo. 

In tre non si limitarono a prenderle i soldi e la borsa. Approfittarono dell'occasione per abusare di lei, palpeggiandola e costringendola a baciarli. Lei, la vittima, provò a reagire, a difendersi e ha poi trovato la forza di denunciare e riconoscere i molestatori. 

Anche lui ricordava lei, tanto che appena si è visto osservato ha capito ed è fuggito via. Ma questa volta la fuga non lo ha portato lontano. E’ stato fermato e portato in carcere, riconosciuto dalla ragazza anche in un confronto all’americana.

Si è chiuso il cerchio.  Ora i tre sono accusati di concorso in rapina e violenza sessuale e presto la loro posizione arriverà al vaglio di un giudice.