Anna,nata nella notte del terremoto. Sarà il simbolo di Ischia

E' nata al Rizzoli. Mamma Regina in sala parto in anticipo forse per lo spavento

In ospedale commozione e sorrisi per la neonata. Pesa 2 chili e 970 grammi. Sta bene. Sta bene anche la mamma.

Casamicciola Terme.  

 

di Simonetta Ieppariello

E' nata alle ore 2,54 nell'ospedale Rizzoli, nella notte del terremoto sull'Isola di Ischia. Si chiama Anna e sarà il simbolo della rinascita dell'Isola Verde del Golfo di Napoli. Anna sta bene, sta bene anche mamma Regina dopo la notte appena trascorsa tra morti, crolli, macerie e feriti. Papà Luciano Di Scala è un dipendente dell'ospedale di Lacco Ameno. L'unico dell'isola di Ischia. Racconta emozionato l'arrivo della sua piccola, la terza di tre figli.

«Cristian e Francesca non si sono accorti di nulla. Stamattina sono venuti a salutare la sorellina». Racconta.

Mamma Regina ha avuto le doglie anticipate, forse proprio per lo spavento dovuto al sisma. Sarebbe dovuta uscire di conto il prossimo 23 settembre.

«Abitiamo in via Cretaio - spiega Luciano -. Proprio nella nostra zona ci sono stati molti crolli. La nostra casa è sicura. Siamo rientrati dopo il grande spavento e abbiamo deciso di dormire a casa di mia madre, al piano superiore. Intorno all'una e trenta mia moglie mi ha svegliato. Le si erano rotte le acque. Ho chiamato al Rizzoli. La paura è stata tanta. Abbiamo raggiunto il presidio sanitario e l'hanno subito ricoverata. Ha dato alla luce la nostra terzogenita alle 2,54. E' bellissima e siamo felicissimi».

Anna è il simbolo della rinascita di Ischia. Sono commossi tutti sull'isola per l'arrivo di questa piccina nata mentre si lottava per la vita tra le macerie di Casamicciola. La signora Regina avrebbe dovuto partorire tra un mese. Ma il terremoto di ieri sera potrebbe averle causato tanto spavento da farla partorire in anticipo. Una semplice ipotesi. Ora quello che conta è che mamma e bambina stanno bene.

«Come padre la gioia è tanta - conclude Luciano -. Ma ora penso alla mia terra, la mia Ischia. Ci rialzeremo. Ce la faremo. Guardiamo al dopo. Al domani. Alla rinascita. La mia piccina rappresenta questo: la forza della vita».