Choc in Campania: va in ospedale per partorire e muore

La tragedia di Carolina Visciano a Torre del Greco: il piccolo è salvo

Torre del Greco.  

Era all’ottavo mese di gravidanza ed è arrivata in ospedale in sofferenza da parto. La 34enne Carolina Visciano, però, è morta e le cause del decesso sono ancora tutte da accertare. Il bimbo è salvo ma è scattata un’inchiesta. Saranno i carabinieri della stazione Capoluogo a provare a fare luce sulla morte della donna alla terza gravidanza deceduta in circostanze tutte da chiarire.

Secondo quanto appurato dai militari dell’Arma, agli ordini del maggiore Michele De Rosa e del comandante Vincenzo Amitrano, la donna sarebbe arrivata alla clinica Santa Maria La Bruna in sofferenza da parto.

Le condizioni sarebbero peggiorate, fino a suggerire ai medici di intervenire d’urgenza per salvare il neonato e prestare le dovute cure alla madre, poi trasferita d’urgenza all’ospedale San Leonardo di Castellammare, dove è deceduta.

Per fare luce sul caso i carabinieri hanno sequestrato le cartelle cliniche. Il neonato è stato invece trasferito all’ospedale Annunziata di Napoli.

Le tragedie in sala parto, nei reparti di ostetricia campani sembrano non avere fine. Solo pochi giorni fa un'altra tragedia al Moscati di Avellino. Protagonista, questa volta, una giovane donna di venticinque anni, già madre di due bambini rispettivamente di tre e un anno. Era stata trasportata d'urgenza in ospedale il primo giugno poiché aveva avvertito forti dolori all'addome nonché perdite ematiche. La donna era all'ottavo mese di gravidanza e aspettava un bambino.

Ricoverata fino al sei giugno, era stata sottoposta a tutti gli accertamenti ma in quei cinque giorni non le era stato diagnosticato il polipo all'utero, che invece viene riscontrato quando torna al pronto soccorso dopo qualche giorno con gli stessi sintomi. La donna è stata operata e con successo. Sembrava essere andato tutto bene, l'operazione è riuscita, ma alle prime luci dell'alba, la giovane, in fase di ripresa dall'anestesia alla quale era stata sottoposta, ha avvertito fra le sue gambe una presenza. 

Alzando il lenzuolo, ha visto quel corpicino  pieno di sangue. Si trattava del feto morto, quello che doveva nascere di lì a un mese. 

Due giorni fa sono stati applicati gli arresti domiciliari nei confronti di due coniugi medici che lavoravano nel reparto di specializzazione di Casal di Principe, in provincia di Caserta. Nel 2011 l'uomo, insieme alla moglie che ricopriva abusivamente il ruolo di pediatria, ebbe in cura una bimba per tre mesi. Senza farle i corretti esami. Poi nel 2013 la bimba è stata ricoverata per difficoltà urinarie e crisi di pianto. Le fu prescritto semplicemente un antinfiammatorio. Ma il pianto continuava, così i genitori la portarono al Santobono dove attraverso un'ecografia si è scoperto che la bimba aveva un tumore in stato avanzato.

Sempre al Moscati di Avellino poche settimane fa un'altra tragedia in orsia. Protagonista una coppia di Solofra che ha visto trasformarsi il giorno più bello della loro vita in un incubo. La giovane mamma 31enne ricoverata martedì 31 maggio al Moscati doveva dare alla luce l'attesa figlioletta. Tanta attesa. Poi tragicamente tradita. Il cuoricino della piccola, prima del momento decisivo, ha smesso di battere. I genitori pretendono una risposta.

A questi fatti se ne aggiungerebbe anche un quarto. Questa volta a morire al Moscati è stata una madre che doveva partorire, moglie di un noto imprenditore di Venticano. Anche in questo caso è ovviamente in corso un'indagine.

Simonetta Ieppariello