Decapitato il clan delle donne: Rione Conocal, 90 arresti

Il video choc: spaccio davanti ai bimbi che giocano

Napoli.  

Blitz anticamorra a Ponticelli con oltre 300 carabinieri impegnati nella cattura di 90 persone accusate di far parte, a vario titolo, del clan D’Amico che controlla tutte le attività illecite nella periferia est della città. I reati ipotizzati dalla Dda sono associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidio, estorsione, narcotraffico, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco.

I carabinieri hanno completamene circondato l’area area del rione Conocal.  I filmati mostrano come nel rione si spaccia droga mentre i bimbi giocano, mentre le signore rientrano con la spesa.  Il clan gestiva le piazze di spaccio, il racket delle estorsioni, il commercio delle case popolari. Ci sono anche le donne boss tra gli arrestati nella maxi operazione che decapita il clan D’Amico e ai De Luca Bossa. Tra gli arrestati infatti figurano Carla D'Amico che con la cattura dei fratelli Ciro e Giuseppe e con l’uccisione avvenuta nell’ottobre scorso della sorella Nunzia, aveva assunto le redini del clan. Così come era diventata la referente dei De Luca Bossa, Anna, che si era ripresa dopo l’agguato in cui era rimasta gravemente ferita nel luglio del 2014. Nel gennaio del 2013 le avevano ucciso il figlio, Ciro Minichini.  Anna De Luca Bossa è la figlia di “Donna Teresa” , una delle poche donne detenute in regime di 41 bis, la madre del fondatore del clan, Antonio, detto «’o Sicco», che sta scontando l’ ergastolo. Dopo l’ arresto del figlio Teresa, convivente di Giuseppe Marfella, capo dell’omonimo clan di Pianura, aveva preso le redini dell’ organizzazione camorristica, alleata dei Marfella. Scettro poi passato nelle mani di Anna De Luca Bossa. 

“Ora la camorra la facciamo noi. Tanto Chernobyl non ci sta piu’. Ora e’ peggio.. ci stanno le donne”. Cosi’ parlava Nunzia D’Amico, legata sentimentalmente a uno dei loro elementi di vertice, Salvatore Ercolani, detto appunto Chernobyl, mentre discuteva con un affiliato dopo che aveva preso in mano le redini del gruppo. La donna, madre di sei figli,fu uccisa una domenica di ottobre, il 15 dello scorso anno, intorno alle 13; un agguato inatteso nel ‘suo’ rione, con un bersaglio considerato intoccabile. 

Redazione Na