Video hard,scandali e ricatti.«Dammi i soldi o pubblico tutto»

Borrelli: ragazza minacciata per avere soldi

Napoli.  

 

di Simonetta Ieppariello

Video privati che vengono diffusi, rilanciati, postati e condivisi. Video hot che diventano strumenti di pericolo per chi non volendo si trova al centro di uno scandalo. Clip che diventano addirittura un fenomeno, uno scandalo e occasioni di estorsioni. Un fenomeno che “è in continua crescita” e dietro al quale “spesso ci sono anche vere e proprie estorsioni ai danni delle protagoniste”. Borrelli intanto sta raccogliendo diverse segnalazioni, tra le quali ne spicca una inquietante: “Purtroppo ci sono arrivate segnalazioni di richieste di denaro fatte alla protagonista di un video che sarebbe stata minacciata: se non paghi mettiamo il filmato in rete".
L’analisi è del consigliere regionale campano dei Verdi Francesco Emilio Borrelli che sta raccogliendo diverse segnalazioni di casi di video hot privati che circolano in rete senza l’autorizzazione dei protagonisti. Casi che ricordano quello di Tiziana, la 31enne che si è tolta la vita a Mugnano, proprio dopo la diffusione contro la sua volontà di alcuni video hard che la vedevano protagonista.
L’ultimo in ordine di tempo è quello di una giovane di Pozzuoli, il cui video ha avuto una rapida diffusione negli ultimi giorni; diffusione sulla quale indagano gli agenti della Polizia di Stato e la cui notizia è giunta anche al sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, che ha immediatamente informato la ragazza e la sua famiglia della vicinanza dell'esecutivo. Figliolia non ha esitato a definire l’episodio “raccapricciante”, spiegando che “cyberbullismo e mancanza di rispetto totale hanno preso il sopravvento”.

Intanto la polizia ha trasmesso una prima informativa alla Procura di Napoli sul caso della ragazza di Pozzuoli che non sta andando a scuola dopo la diffusione in chat di un suo video hard. L'informativa del commissariato di Pozzuoli sarà trasmessa alla sezione della Procura, coordinata dall'aggiunto Fausto Zuccarelli, che si occupa di reati informatici. Vi sarebbero alcune persone denunciate dalla polizia per violazione della privacy e diffamazione. Ancora nessuna iscrizione nel registro degli indagati.