I bimbi giocano i killer uccidono il figlio del boss pentito

Milano: nuovo agguato due i morti Salvatore Corrado e Domenico Sabatino

Uno dei due pregiudicati uccisi a Miano, Domenico Sabatino, era il fratello di Francesco Sabatino seviziato e ucciso due anni fa. Il padre, Ettore, era il boss della Sanità oggi pentito

Napoli.  

I killer sono entrati in azione alle 16, pieno giorno, mentre alcuni bambini giocavano a calcio in quello stesso vicolo cortile tra le palazzine popolari di Miano. Una pioggia di fuoco. Poi sono spariti. Ameno otto i colpi esplosi e due morti ammazzati nell'ennesimo giorno di sangue in una Napoli in cui la faida è scatenata. Due i morti: sono Salvatore Corrado, 37 anni, e Domenico Sabatino, 40 anni. Quest'ultimo figlio di un boss ora collaboratore di giustizia. Nella zona dove è avvenuto l'agguato è stato attivo per anni il potente clan Lo Russo, detto dei Capitoni.

Salvatore Corrado era destinatario di una «nota di rintraccio» perché, come si apprende dagli investigatori, si sarebbe allontanato senza autorizzazione da una casa di lavoro in Abruzzo.

La dinamica è quella che ormai sembra scandire i giorni di Napoli: I killer hanno atteso le due vittime non lontano da un caseggiato al lotto 11 e hanno hanno iniziato a far fuoco. Forse Sabatino e Corrado erano in sella ad uno scooter. Forse invano cercavano scampo. Inutilmente. Una volta arrivati i soccorsi per loro non c'era più nulla da fare.

A condurre le indagini sono gli agenti della squadra mobile di Napoli che indagano a 360 gradi. I rilievi hanno restituito almeno 8 colpi di pistola esplosi. Forse sparati da armi diverse.

Proprio il clan dei Lo Russo in questi mesi è stato depotenziato, decimato da una sequenza di importanti arresti negli ultimi mesi, che hanno fermato elementi di vertice del sodalizio impegnato in molti affari illeciti.

Uno dei due pregiudicati uccisi a Miano, Domenico Sabatino, era il fratello di Francesco Sabatino. Quest'ultimo è stato vittima tre anni fa di lupara bianca: il suo corpo venne ritrovato nell'ottobre del 2013 in un canalone nella zona del Frullone a Chiaiano. Francesco Sabatino era stato torturato e poi sgozzato.

Il padre, Ettore Sabatino, è invece l'ex boss del rione Sanità, oggi collaboratore di giustizia.