Nastri d’Argento, vince Palamara con il suo "Uomo in mare"

Premiato il talento cinematografico del giovane regista napoletano

Frattamaggiore.  

Un risultato davvero notevole quello raggiunto da “Uomo in mare” che vince il Premio Speciale ai Nastri D’Argento 2017. Il riconoscimento della sezione dedicata si chiama “Corto D'Argento” ed il premio, consegnato giovedì pomeriggio alla casa del Cinema di Roma, è stato assegnato “per motivi estetico-drammaturgici e per la particolare attenzione all’attualità, soprattutto nel sociale”.

Si tratta, nei fatti, del premio più importante del cinema italiano. Uomo in mare era rientrato nella selezione ufficiale composta da 35 cortometraggi scelti tra oltre 140 corti italiani. Il SNGCI premia questo terzo lavoro di Emanuele Palamara (dopo i già pluripremiati Papà e La Smorfia), unico cortometraggio partenopeo in gara. Un film con un cast straordinario (Marco D’Amore, Fabio Balsamo, Lavinia Guglielman) e con una troupe di grandi professionisti.

Un ulteriore conferma, semmai ve ne fosse bisogno, per il giovane regista napoletano, capace di coniugare bellezza ed impegno sociale, riuscendo a prendere oltre al cuore, anche la mente. Dopo i lavori con Matteo Garrone e Stefano Sollima, oggi, a soli trent'anni, viene riconosciuto come regista di talento con il più alto riconoscimento del cinema italiano e Palamara, emozionato, commenta: «Un premio al lavoro di tutti, un grande gruppo con cui ho condiviso due esperienze straordinarie (La smorfia e Uomo in mare) e con cui voglio continuare la mia carriera».

Sulla stessa linea il protagonista Marco D’Amore: «Questo premio è un suggello al coraggio e alla determinazione. Coraggio di parlare di temi che riguardano la comunità ma sono taciuti, determinazione di portare avanti il progetto nonostante le difficoltà e la mancanza di aiuti. Ma forse non potrebbe essere che così quando si parla di vite spezzate, di umanità reiette: bisogna trovarsi a vivere una analoga solitudine. Grazie ad Emanuele Palamara, Pietro Albino Di Pasquale, Daniele Barbato e tutti quelli che hanno lavorato al film anche io ho avuto la possibilità di accogliere il grido disperato del protagonista di Uomo in mare e tuffarmi in acqua nello strenuo tentativo di salvarlo, come esige una antica legge del mare ahimè dimenticata in terra».

Quella di Uomo in mare, prodotto dalla Bro Company, è una storia che entra dentro con forza. Il protagonista, è un testimone di giustizia: Marco che è costretto a pagare le conseguenze di una scelta giusta. Lui e la sua famiglia sono obbligati a vivere nell’ombra, tra la minaccia dei carnefici e la mancanza di protezione da parte dello Stato. Ma è anche la storia di Matteo, il figlio di Marco, che come tutti i bambini gioca e sogna. Il suo sogno è salvare un soldatino che sta annegando in un mare creato con un pezzo di stoffa azzurra. L’unica speranza per aiutare l’uomo in mare è un elicottero giocattolo che il bambino chiede fiduciosamente al padre. Marco fa di tutto per realizzare quel sogno scontrandosi con sua moglie e, soprattutto, con la sua coscienza.

Il premio ha reso entusiasta anche Daniele Barbato, Produttore e Amministratore BroCompany: «Siamo felici perché, in questo preciso momento storico, "un Premio Speciale per la particolare attenzione all'attualità, soprattutto nel sociale", rappresenta tanto. Volevamo parlare di un delicato dramma tutto italiano e grazie soprattutto alla bravura di Emanuele ci siamo riusciti. Ed è proprio per questo che sosteniamo la libertà di espressione in ogni sua forma, in Italia e nel mondo. Non possiamo quindi non dedicare questo premio a Gabriele Del Grande, nella viva speranza che torni presto a casa!».