Lunedì in Albis, tutti a piedi alla Madonna dell'Arco

Si rinnova il secolare rito dei battenti

Sant'Anastasia.  

La Pasqua a Sant’Anastasia è caratterizzata, oltre che da fitti programmi religiosi, anche e soprattutto dalla lunga preparazione del Lunedì in Albis e del grande pellegrinaggio dei Battenti, che, taluni a piedi scalzi, altri in ginocchio, altri strisciando a terra, si porteranno dinanzi all’immagine della Madonna miracolosa.

Un lunedì che ha tradizione antica ed è sempre atteso sotto tanti punti di vista, perché attira e muove soprattutto dalla Campania migliaia di turisti, fedeli e devoti alla Madonna dell’Arco, da loro appellata quale “Mamm’ ‘e ll’Arc’”.

Le porte saranno aperte dalle ore 3 del mattino di lunedì fino a mezzanotte e l’ingresso centrale al Santuario sarà concesso esclusivamente ai battenti, appellati anche con il termine dialettale “fujenti” (coloro che scappano):  in divisa bianca, con una fascia azzurra a tracolla ed una rossa ai fianchi, riportano alla mente il miracolo del quadro della Vergine, sita in un’edicola dell’antichissima “contrada Arco”, sviluppatasi negli anni, che nel lunedì in albis del 1450 sanguinò a seguito di una palla-maglio scagliata sulla guancia sinistra da un giocatore adirato. Il sangue vivo che sgorgò, seguito da una serie innumerevole di Grazie e miracoli, ha portato il Santuario costruito intorno a quell'edicola alla fama attuale nel mondo.   

Impegnati in prima persona tutti i Padri Domenicani ed il rettore padre Alessio Romano, che seguirà tutto lo svolgersi dell’evento e l’accoglienza in Santuario dei battenti con le loro bandiere, regolata all’esterno nei due accessi di via Arco (da Napoli e da Ottaviano), da una, quest’anno, nutrita presenza delle Forze dell’Ordine, chiesta all’on. Prefetto ed al Questore di Napoli ed ottenuta dal Sindaco Lello Abete. Disposte anche misure antiterrorismo.

Operativi anche medici ed infermieri, presso tende poste al fianco del Santuario, con la collaborazione di Croce Rossa e Protezione Civile, unitamente ad ambulanze, che garantiranno interventi celeri a tutela della salute dei presenti. Spesso, infatti e specie i battenti, sono colti in Santuario da svenimenti e malessere, dovuti il più delle volte alla stanchezza per aver raggiunto dai loro luoghi di provenienza il Santuario a piedi, per tener fede ad un voto fato alla Madonna, o alla forte carica emotiva che si scarica nel varcare la soglia del Santuario.

Tutte le attività ricettive ed i locali di ristoro e commerciali sono in allerta per dare ai pellegrini l’accoglienza che il paese sa dare ormai da anni. Le sante messe saranno tenute tutte nell’Aula liturgica, posta alle spalle del Santuario. Il grande pellegrinaggio dei Battenti del Lunedì in Albis è soprattutto penitenziale, i toselli e le bande musicali che li accompagnano restano fuori dal Santuario. I padri del Santuario da sempre sono impegnati affinché i battenti siano persone cristiane in grazia con Dio, con il prossimo e in comunione con la Chiesa. E’ anche una festa suggestiva e ricca di fede e pellegrinaggi continui per quel primo e poi tanti altri miracoli attribuiti alla Vergine, ed è così che nel tempo Sant’Ananstasia è stata definita “città mariana”.

«Apprezzo moltissimo – dice il Priore del Santuario, Padre Alessio Romano - che stavolta il Comune si sia fatto portavoce delle nostre richieste e che il sindaco Lello Abete sia riuscito ad ottenere un “tavolo” di coordinamento per la sicurezza in Prefettura».

«Non credo che esista altrove un esempio di pellegrinaggio così partecipato – dice il sindaco Lello Abete - e allo stesso tempo così difficile da governare. Il lunedì in Albis è importantissimo per Sant’Anastasia, il santuario di Madonna dell'Arco è noto in tutto il mondo oltre ad essere il fulcro della nostra religiosità e delle nostre prospettive di sviluppo turistico. Ecco perché riteniamo che questa tradizionale festa possa aspirare a divenire patrimonio dell'Unesco e lavoreremo per questo. Siamo grati al Prefetto e al Questore per averci dato quest'anno la massima collaborazione. E anche noi abbiamo fatto la nostra parte mettendo in campo l'ufficio tecnico comunale, la Polizia Municipale e la Protezione Civile. Mi preme fare appello ai cittadini, turisti e pellegrini perché mostrino compostezza e buon senso».