Capri, sull kermesse del "Capri Hollywood" è polemica tra Coppola e Vicedomini

Il Presidente di federalberghi propone di cambiare la data dell'evento cinematografico

capri sull kermesse del capri hollywood e polemica tra coppola e vicedomini

Da trent'anni l'isola azzurra ospita la rassegna internazionale nel periodo compreso tra natale e capodanno, quando la stragrande maggioranza degli alberghi sono chiusi. Nella polemica si inserisce anche Atex degli extralberghieri: avevamo i posti.

Capri.  

Lorenzo Coppola presidente di Federalberghi Capri e Pascal Vicedomini organizzatore del Festival Cinematografico Capri Hollywood hanno dato vita a una vivace polemica sull'evento e in particolare sul periodo in cui si svolge e che vede la maggior parte delle strutture alberghiere isolane chiuse.

Da qui la proposta di Coppola di cambiare le date del Festival che si svolge da 30 anni sull'isola azzurra tra Natale e Capodanno: “Caro Pascal, basta polemiche: Capri non è una carta sporca. Il buon Pino Daniele direbbe piuttosto che non basta “na jurnata e sole… pe' pute' canta'”. Così ha risposto Coppola ai rilievi dell'organizzazione della kermesse sottolineando che allo stato attuale “...non ci sono i presupposti per trasformare una prestigiosa kermesse come il Festival cinematografico Capri Hollywood in una opportunità per l’isola e gli operatori economici, in particolare per gli imprenditori alberghieri”.

“Le doglianze di Vicedomini a proposito di una scarsa collaborazione sono ingenerose – commenta Coppola – Noi come cittadini siamo sicuramente orgogliosi di ospitare un evento internazionale che è conosciuto in tutto il mondo e di accogliere i suoi prestigiosi ospiti, ma come operatori economici fatichiamo a trovarne una utilità dal punto di vista turistico. Preso dal fervore della polemica, Vicedomini e chi ha commentato con favore la sua presa di posizione, non tiene conto di alcune difficoltà oggettive che ci impediscono di mettere le nostre strutture a disposizione del Festival in questo periodo dell’anno”.

A Capri la stagione turistica chiude a fine ottobre e da quel momento gli albergatori e attività commerciali partono con i preparativi per la stagione successiva, ossia con la necessaria manutenzione delle strutture e in qualche caso anche con ristrutturazioni. Lavori che certamente non è possibile affrontare in pieno inverno o primavera vista la particolare natura del territorio che resta pur sempre un’isola. Riaprire gli alberghi a Natale dopo circa un mese e mezzo di chiusura, per restare aperti solo un mese, non è cosa semplice. Per ospitare il festival gli alberghi andrebbero riaperti in sensibile anticipo per far ripartire il motore, con la difficoltà di dover reperire il necessario personale, cosa già difficile in estate, figurarsi in inverno.

Coppola: la kermesse è un'opportunità per destagionalizzare l'offerta turistica?

Aggiunge Coppola: “L’organizzazione e anche le istituzioni che contribuiscono all’evento dovrebbero spiegare, far capire se Capri Hollywood è solo una questione di cinema o per loro è interpretabile come chiave per la destagionalizzazione turistica perché, se pure fosse, non abbiamo mai visto passi programmatici in tal senso”.

“Con questo non vogliamo disconoscere Capri Hollywod o respingerla dall’isola – sottolinea il presidente di Federalberghi Isola di Capri - ma semplicemente evidenziare che riaprire i nostri alberghi a dicembre significa rinunciare a ristrutturazioni e manutenzioni, significa cercare personale stagionale con un certo anticipo vista la situazione, personale da assumere due settimane prima dell’inizio della manifestazione e da licenziare una settimana dopo la sua chiusura. Tutto questo nel periodo di Natale”.

“Non vogliamo certamente allontanare da Capri la manifestazione – conclude Coppola - ma per provare a trovare una soluzione a questo aspetto organizzativo che mi sembra decisamente primario. La nostra proposta è quella di cambiare le sue date, anticipandole entro la metà di novembre o posticipandole all’inizio di aprile quando l’isola è tornata a vivere con i suoi alberghi e le sue attività commerciali, dai ristoranti alle boutique”. Una soluzione con una reciproca convenienza anche perché, come direbbe il Principe, “ca nisciuno è fesso!”.

Nella polemica si è inserita anche l'associazione Atex degli operatori extralberghieri che ha lamentato di non essere stata inrterpellata per accogliere gli ospiti avendo la disponibilità nelle strutture aderenti all'associazione.