Campania, importanti novità su Puc e uso di aree demaniali

Approvato nuovo ddl che regola l'adeguamento dei piani urbanistici

Napoli.  

Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Rosa D’Amelio, ha approvato con 34 voti favorevoli e 7 contrari, il disegno di legge “Misure di semplificazione e linee guida di supporto ai Comuni in materia di Governo del Territorio”.

Il provvedimento è stato introdotto dal vice presidente della Giunta regionale Fulvio Bonavitacola: “Il ddl affronta tre temi: il primo riguarda il regime di scadenza degli strumenti urbanistici e dei termini di adeguamento dei piani urbanistici comunali alla legge regionale vigente. Il secondo tema riguarda le misure alternative all’abbattimento degli immobili abusivi. Il terzo tema riguarda il piano di utilizzazione degli arenili demaniali e le procedure di loro approvazione. Per quanto riguarda il regime di scadenza dei Puc e i termini di adeguamento degli strumenti urbanistici alla legge regionale 16/2004 – ha sottolineato Bonavitacola - questa proposta innova un meccanismo che si è rivelato inadeguato ed è anche fonte di grande iniquità”.

“Con queste linee guida – ha proseguito - abbiamo anche deciso di dare delle indicazioni che riguardano il valore del bene e il valore della locazione laddove questo bene venga affidato a colui il quale ne era utente ad una certa data e rappresenti un soggetto riconducibile al novero di coloro i quali hanno uno stato di necessità abitativa naturalmente precisando che ci sono dei requisiti patrimoniali e reddituali, ma anche morali. Per essere chiari, se uno fa il mafioso e il camorrista non può essere destinatario di un alloggio di necessità”. “Per quanto riguarda il piano di utilizzazione degli arenili demaniali, in attesa del Piano paesaggistico, ci dobbiamo dotare del PUAD, che è anche lo strumento attraverso il quale si va alla classificazione delle aree demaniali, la quale a sua volta è anche la base per la regolazione dei canoni perché un’area demaniale dove non si può fare il bagno perché l’acqua è inquinata non può essere considerata dal punto di vista del valore del canone di concessione alla stregua di una stessa area dove l’acqua è limpida. Anche questo argomento apparentemente secondario ha delle implicazioni urbanistiche, economiche, finanziarie e sociali di particolare importanza”.

Sul tema è intervenuto anche il presidente della IV Commissione Luca Cascone che ha sottolineato: “con l’approvazione di questo ddl la Giunta adotta linee guida non vincolanti per supportare gli enti locali nella regolamentazione e attuazione di misure alternative alla demolizione degli immobili abusivi.

Ferme restando le valutazioni dei propri Consigli comunali sull’esistenza di interessi pubblici rispetto alla procedura di demolizione dei beni acquisiti al patrimonio comunale, i Comuni possono avvalersi delle linee guida per approvare, in conformità e nel rispetto della normativa vigente in materia, atti regolamentari e di indirizzo”.

“Sull’argomento ci siamo confrontati in IV Commissione e quando le proposte e i disegni di legge hanno un contenuto serio e condivisibile l’opposizione, e il nostro gruppo in particolare, non ha difficoltà a condividerne i contenuti in particolare per quanto riguarda la proroga dei termini di adozione e di approvazione dei piani urbanistici comunali – ha detto il consigliere di FI Gianpiero Zinzi – che ha aggiunto: “abbiamo accolto positivamente questo orientamento proprio perché ogni anno siamo tra i primi a rappresentare la necessità di una proroga, ma credo sia arrivato il momento che la Giunta e tutto il Consiglio assumano un impegno politico affinché le proroghe da eccezione non diventino una regola. L’idea che questo disegno di legge consenta alla Regione di andare incontro ai Comuni per individuare l’interesse pubblico che sia premiante e determinante in un orientamento è una cosa che ci convince. Questi sono i due punti che ci hanno portato a votare favorevolmente in Commissione per questo disegno di legge e sono i punti che ci portano in Aula a condividere questa iniziativa legislativa dal nostro punto di vista meritoria”.

“Esprimo il mio apprezzamento per la posizione comunicata dal collega Zinzi e ribadire l’orientamento del governo regionale volto alla ricerca soprattutto in materia urbanistica, di decisioni condivise – ha sottolineato il Presidente della Giunta regionale Vincenzo De Luca – che ha aggiunto: “l’impegno che noi assumiamo nel ribadire l’apprezzamento per un orientamento unitario che si esprime su questa legge è di lavorare sulle scadenze prossime di grandissimo rilievo che abbiamo davanti, ossia il Piano paesaggistico e il rinnovo della legge urbanistica, della legge n. 16, affinché su questa materia si possa arrivare ugualmente a un testo condiviso tra governo e opposizione sulla base di due o tre orientamenti semplici che noi anticipiamo. Su un tema tanto importante come il governo del territorio tendo ad una condivisione tra maggioranza e opposizione su tre punti fondamentali: la difesa del territorio e del paesaggio, la sburocratizzazione delle procedure, la valorizzazione delle attività economiche anche in aree importanti sul piano paesaggistico. L’obiettivo – ha concluso - è giungere, prima dell’estate ad una legge di riordino della materia urbanistica”.

Nella seduta odierna, il Consiglio ha, altresì, approvato, con 23 voti favorevoli, 8 contrari e 7 astenuti, la proposta di legge “Norme in materia di autorizzazione alla costruzione ed esercizio di linee ed impianti non facenti parte della rete di trasmissione nazionale” ad iniziativa dei consiglieri Aniello Fiore, Luigi Bosco, Tommaso Casillo, Vincenzo Maraio, Maurizio Petracca, Alfonso Piscitelli, Mario Casillo, Michele Schiano di Visconti.

Il provvedimento, che disciplina l’intera materia chiarendo le competenze e snellendo i procedimenti autorizzativi, è stato introdotto all’esame dai relatori Luigi Bosco (Campania Libera), per la maggioranza, e Vincenzo Viglione (M5S), per l’opposizione.

Con 24 voti favorevoli e 15 contrari, il Consiglio ha, invece, rinviato in I Commissione il disegno di legge “Regione Campania Casa di Vetro. Legge annuale di semplificazione 2017”, su proposta dell’assessore regionale competente Amedeo Lepore, in quanto “mentre in Commissione si è sviluppata una discussione complessa che ha dovuto fare i conti con alcune migliaia di emendamenti da parte delle opposizioni, che hanno ristretto la possibilità di una discussione, e dato che invece quest’oggi vi è da parte dell’opposizione la presentazione di un numero di emendamenti molto limitato, ritengo che ci sia la possibilità di entrare nel merito delle questioni poste con un breve rinvio in Commissione anche di una settimana per poi tornare in Consiglio e approvare un testo che possa essere confortato da questo confronto”. “Disappunto” è stato espresso dalla capogruppo del M5S Valeria Ciarambino che ha evidenziato: “la verità che c’è dietro alla richiesta dell’Assessore Lepore è una pessima figura di questa Giunta regionale nella presentazione di quel disegno di legge di semplificazione che è un vero e proprio pasticcio. Siamo primi in Italia per leggi impugnate, soprattutto quelle proposte dalla Giunta regionale, e oggi assistiamo a un’ulteriore impugnativa, questa volta prima che il disegno di legge venga approvato, non da parte del Governo, ma da parte degli uffici del Consiglio regionale. Inoltre, il ddl finge di fare la trasparenza perché in realtà è una legge che insabbia i provvedimenti della Giunta, li cancella dal Burc e assegna all’esterno, esternalizza la gestione del patrimonio immobiliare”. “La verità è che non c’è una maggioranza capace di approvare questa legge – ha detto il capogruppo di FI Armando Cesaro - volerci dire che non ci sono gli emendamenti e quindi si torna in Commissione penso sia banale, penso che siamo in primo Consiglio regionale d’Italia che diciamo di tornare in Commissione perché non ci sono gli emendamenti”.

Favorevolmente al rinvio in Commissione si è espresso il consigliere di FdI-An Luciano Passariello che ha rimarcato “che evidentemente l’Assessore si è reso conto che i ‘vetri non c’erano’, si sono rotti. Quando uno fa una casa di vetro sa benissimo che deve essere vetro temperato” e che “il non presentare gli emendamenti al testo di legge non voleva significare non volerla cambiare, ma rimarcare che quella legge era inemendabile perché ci sono una serie di obbrobri”. Sul tema anche il consigliere Severino Nappi (FI): “i cittadini hanno bisogno di conoscere che questa legge contiene un provvedimento che è pericolosissimo per le sorti di questa Regione: la dismissione, affidandolo a privati, del patrimonio immobiliare della Regione Campania che è un attentato al futuro dei nostri figli, la gestione di un modello fallimentare in tutto il Paese che ha portato soltanto a resti e lavoro per le procure”.

Il Consiglio – successivamente presieduto dal vice presidente vicario Tommaso Casillo - ha, altresì, approvato a maggioranza la delibera amministrativa relativa al Comune di Vietri per l’ampliamento del cimitero comunale in variante al piano urbanistico territoriale dell’area sorrentino-amalfitana, introdotta all’esame dell’Aula dal Presidente della IV Commissione, Luca Cascone.

 

Approvati a maggioranza anche due debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive, mentre un terzo debito fuori bilancio, dell’importo di circa ventisei milioni relativo ad una società in procedura fallimentare, anch’esso iscritto all’ordine del giorno, è stato rinviato di una settimana per ulteriori approfondimenti a seguito di un intenso dibattito che ha visto, tra gli altri, gli interventi di esponenti delle opposizioni, tra cui la capogruppo del M5S Valeria Ciarambino, il capogruppo di FI Armando Cesaro, la consigliera di FI Maria Grazia Di Scala, il capo dell’opposizione di centro destra Stefano Caldoro, e della maggioranza, tra cui il Presidente della V Commissione, Raffaele Topo, e il Presidente della VI Commissione Tommaso Amabile, dell’assessore al bilancio Lidia D’Alessio e del Presidente della Giunta De Luca, che ha sottolineato la volontà di puntualizzare le responsabilità dirigenziali su questa delicata materia e di dare vita ad una task force per prevenire la nascita di debiti fuori bilancio. I provvedimenti sono stati introdotti dal Presidente della II Commissione, Francesco Picarone.

All’ordine del giorno di oggi anche l’elezione del Difensore Civico e del Garante dei Detenuti: per il primo, si sono svolte tre votazioni, con voto segreto, che sono andate a vuoto: nel corso della prima, votanti 43, sono state 39 le schede bianche; nella seconda, le schede bianche sono state 38, così come nella terza votazione.

Avendo constatato che nessuno dei nomi in lista ha raggiunto la maggioranza dei due terzi degli aventi diritto al voto, il Presidente D'Amelio, ha, quindi, comunicato all'aula che l'elezione sarà calendarizzata, come ordine del giorno, nella prossima seduta del Consiglio, quando sarà necessaria la maggioranza assoluta dei voti, Rinviata, poi, l’elezione del Garante dei Detenuti, su iniziativa del capogruppo del Pd Mario Casillo. “Si tratta di due figure importanti a tutela dei cittadini – ha sottolineato la capogruppo del M5S Valeria Ciarambino – ed è gravissimo che la maggioranza non riesca a garantirne l’elezione. In particolare, il Difensore Civico è una figura che manca da oltre sei mesi c'è un posto vacante, nonostante la legge istitutiva non preveda una vacatio”.