E' fatta. Via libera al futuro di Bagnoli

Governo, Regione e Comune firmano l'accordo per la rinascita dell'area occidentale di Napoli

De Magistris: non era scontato, ma per me è un privilegio. Il ministro De Vincenti: oggi è una bella giornata, Bagnoli sarà un paradiso. Il governatore De Luca: avanti senza più ostacoli

Napoli.  

Un accodo storico. Dopo vent’anni è lì, nero su bianco, il futuro possibile di Bagnoli. Governo, Regione e Comune di Napoli hanno stretto un patto che segna una svolta significativa nel processo di rilancio di Napoli e della Campania. Mancavano pochi minuti alle 9,00 quando il ministro per il Mezzogiorno Claudio De Vincenti, il governatore Vincenzo De Luca e il sindaco Luigi De magistra si sono stretti la mano e hanno firmato. Un’intesa per niente scontata, lo ha ribadito lo stesso sindaco che alla fine di un lungo percorso fatto di dissidi e ripensamenti ha firmato, anche se fuori dalla prefettura c’erano i suoi stessi sostenitori, ik comitati di Bagnoli Libera, a protestare contro quello che loro definiscono uno scippo, un’ingiustizia, ma che per molti è invece il segno della rinascita.

Oggi si firma un'intesa istituzionale forte, vera, piena di contenuti e di rispetto dei ruoli di ognuno. È per me un privilegio firmare ed è un risultato importante, non scontato e che anzi all'inizio sembrava molto difficile».

De Magistris lo sapeva fin dall’inizio che questa intesa istituzionale doveva essere raggiunta. Ma ha provato a farlo a modo suo, ponendo le sue condizioni, e stando a quanto ha annunciato ieri in consiglio il progetto non è ancora del tutto chiaro e secondo il Comune ci sono ancora diverse cose da limare, ma soprattutto c’è da mettere d’accordo la sua maggioranza ed è per questo che ha convocato per il 24 luglio un consiglio monotematico a Palazzo San Giacomo. Nel frattempo però l’accordo andava chiuso, non si poteva più aspettare.

Un ruolo decisivo lo ha giocato, va detto, il ministro De Vincenti. Con tenacia e determinazione ha portato avanti il progetto nella convinzione che senza un accordo condiviso con la città la rigenerazione dell’ex Italsider sarebbe santa impossibile.

«Oggi è una bella giornata - ha detto il ministro - abbiamo avviato un lavoro su Bagnoli molto impegnativo. Dopo 23 anni è ora che sia restituita fino in fondo l'area ai cittadini di Napoli, di Bagnoli. Abbiamo il dovere di restituire ai cittadini napoletani e del mezzogiorno questo incredibile luogo. Bagnoli sarà davvero un pezzo di paradiso. Negli ultimi mesi abbiamo ricevuto una serie di proposte, di ipotesi di miglioramento e messe a punto sia da parte della Regione, sia dal Comune. È stato un confronto molto proficuo a livello tecnico e istituzionale, con il presidente De Luca e de Magistris.

Non va sottaciuto il clima di cordialità che si è registrato questa mattina in Prefettura a Napoli. Il presidente De Luca ha ringraziato il governo per la disponibilità finanziaria messa in campo per questo grande progetto, senza la quale non avremmo potuto riprendere in mano alcun ragionamento su Bagnoli, ma ha anche  auspicato tempi veloci per raggiungere l’obiettivo prefissato e andare avanti  senza ulteriori ostacoli". Né di natura amministrativa né politica.

Il prossimo 27 luglio a Roma, alla presenza del premier Paolo Gentiloni, tutta la documentazione sottoscritta oggi davanti al prefetto Carmela Pagano andrà al vaglio della cabina di regia prima di cominciare l'iter procedurale amministrativo e tecnico che dovrà condurre entro i prossimi  anni alla trasformazione di Bagnoli.

Per la fine dei lavori bisognerà attendere il 2024. Tra le opere, la realizzazione di una spiaggia pubblica di due chilometri, che sorgerà davanti a quello che è il sito occupato dalla rivitalizzata «Città della Scienza». Al cui fianco rimarrà quasi per intero il borgo dei pescatori di Coroglio e sorgeranno attività commerciali, una pista ciclabile e un centro sportivo che ingloberà gli impianti dell’ex circolo Ilva. Altro aspetto significativo è la rimozione della colmata: una piattaforma di cemento e materiale di scarto dell’altoforno realizzata negli anni Sessanta per supportare l’ampliamento dell’acciaieria. Permetterà di realizzare una passeggiata a 4 metri d’altezza rispetto al mare. Ribadito il no alla costruzione di stabili di edilizia residenziale, risulta al momento esclusa pure l’ipotesi che il Napoli possa costruire a Bagnoli un nuovo stadio di proprietà.  

Alcuni nodi rimangono da sciogliere. Prima di tutto quello delle bonifiche delle aree a terra e dell’ambiente marino. È la fase che richiederà più tempo: il via ai lavori è previsto nel 2018, serviranno almeno due anni.