Paralimpiadi. Legnante d'oro: "Sogno di rivedere il Papa"

L'atleta nativa di Frattamaggiore ha vinto la gara del getto del peso a Rio a de Janeiro

Napoli.  

La sofferenza è terminata. Assunta Legnante ha compiuto un'altra splendida impresa vincendo la seconda medaglia d'oro paralimpica quattro anni dopo quella di Londra. A Rio de Janeiro come nel Regno Unito, l'atleta di Frattamaggiore ha dominato sbaragliando la concorrenza nonostante i problemi fisici. Con un dolore lancinante alla schiena, che l'ha tormentata per tutta l'avventura, la lanciatrice campana si è regalata comunque ottime misure nel getto del peso. Lontano il suo record del mondo, ma in una competizione del genere conta solo vincere e lei ce l'ha fatta con un lancio da 15.74. Quattro i suoi lanci sopra i 15 metri, segno evidente di una forza anche mentale da vera campionessa. A nulla sono serviti gli sforzi e i miglioramenti dell'uzbeka Safiya Burkhanova che ha superato i 15 metri (15.05) provando a spaventare l'azzurra. Terza la messicana Valenzuela con 13.05.

“Da capitano dovevo dare l'esempio -ha dichiarato ai microfoni rai-, per il resto me la sono sudata più del previsto. Adesso posso piangere dal dolore. Diciamo che il problema alla schiena non è ancora risolto anche se ringrazio tutto lo staff medico che mi hanno permesso di gareggiare, questa medaglia è un po' di tutti. Non mi aspettavo di dover lanciare così tanto per vincerla, ma quando ho saputo che l'Uzbeka aveva fatto una buona misura mi sono detta “oggi è gara vera”. Ho dovuto fare tanti lanci lunghi ma già al primo sono riuscita a regalarmi una misura importante. Questa medaglia è dedicata a mio marito e ai miei figli. Sono contenta di far parte dell'Italia, fino a quando ce la farò continuerò a lanciare”. E l'Italia e la Campania continueranno a tifare per una grande atleta come Assunta Legnante che ha parlato di un altro sogno: "La mascherina con cui ho vinto a Londra 2012 l'ho donata a Papa Francesco quando l'ho incontrato nel 2014, adesso sogno di rivederlo perché è una persona straordinaria, un uomo che ammiro tanto".