Legge Severino, il Governo contro De Luca e De Magistris

Cambio di rotta dell'Avvocatura dello Stato pronta a difendere la costituzionalità della legge

ll 20 ottobre la Consulta sarà chiamata a decidere sulla legittimità del decreto e la sospensione di parlamentari e amministratori locali

Il 20 ottobre si avvicina e con esso la definitiva chiusura di una vicenda, quella legata alla legge Severino, che pende come una spada di Damocle sulle sorti del sindaco di Napoli Luigi De Magistris e del Governatore della Campania Vincenzo De Luca. Il Governo ha deciso di scendere in campo a difesa della legge Severino. Il 20 ottobre la Consulta sarà chiamata a decidere sulla legittimità del decreto sull'incandidabilità e la sospensione di parlamentari e amministratori locali. L'esecutivo, tramite Avvocatura dello Stato, si è costituito in giudizio con due memorie sulle ragioni per cui vanno respinti tutti i dubbi di costituzionalità sollevati dal Tar Campania sul caso del sindaco de Magistris. Gli stessi dubbi che riguardano anche De Luca che, dopo essere stato candidato dal Pd e proclamato eletto a giugno, ora rischia di essere sospeso sempre per effetto della legge Severino.
L'Avvocatura chiede innanzitutto che la questione che riguarda de Magistris sia rigettata perché inammissibile. Sia De Magistris che De Luca hanno denunciato la violazione del principio di irretroattività di una legge che li colpisce per fatti anteriori alla loro elezione. Ma secondo l'Avvocatura il problema della retroattività non si pone perché la sospensione dalle cariche elettive in presenza di una condanna non definitiva «non è un istituto nuovo al nostro ordinamento». Resta il dato politico: il cambio di rotta del Governo con la costituzione in giudizio di certo non aiuterà il presidente de Luca, che ora si ritrova nuovamente solo in una battaglia che continua a condurre con i suoi pochi fedelissimi a denti stretti e senza nessuna intenzione di mollare. 

rostri