Nudi in spiaggia: vi spiego il futuro del turismo campano

Dopo il successo di Marina di Camerota ora si punta alla Costiera Amalfitana.

Ne abbiamo parlato con il presidente dell'Associazione naturisti italiani, Francesco De Gennaro: «E' un mercato molto importante, trenta milioni di naturisti in Europa. Dopo l'episodio delle ragazze svedesi a Minori ho chiamato il sindaco...»

di Luciano Trapanese

Il naturismo può essere la nuova frontiera del turismo in Campania. Lo dicono le cifre, le richieste, il numero di quanti amano vivere in completa nudità il mare e la natura: trenta milioni di persone in Europa. Un mercato enorme, spesso privilegiato, senza la pretesa di chissà quali strutture ricettive, e filosoficamente rispettoso dell'ambiente. Dopo l'esperienza della spiaggia del Troncone a Marina di Camerota, ora si punta a anche a qualche località della Costiera Amalfitana.

Lo conferma Francesco De Gennaro, presidente dell'Associazione naturisti italiani, partendo proprio dall'esperienza della località cilentana che dalla scorsa estate ha aperto le porte alla tintarella integrale.

«I numeri sono stati molto positivi e in continua crescita. A Marina di Camerota sono state tante le richieste, da tutta la Penisola. Ma non sono mancati ucraini, russi e olandesi. Gli amministratori che hanno sposato la nostra idea sono rimasti molto soddisfatti. E la spiaggia del Troncone è subito diventata un riferimento nazionale, del resto sono solo sette le località in Italia dove si è autorizzati a praticare il naturismo».

E la gente di Marina di Camerota?

«Questo è un aspetto forse ancora più positivo. C'era stato un po' di scetticismo. Poi hanno conosciuto i naturisti e capito che si tratta di persone perbene, rispettose dell'ambiente e rappresentano anche una risorsa importante per il settore turistico».

Gli arrivi sono solo nei tradizionali mesi estivi?

«No, e questo è un altro fattore importante per promuovere questo tipo di esperienze in Italia. Il naturista va a mare appena ci sono i primi raggi di sole. Già ad aprile o maggio. In tempi che per alcune località sono da considerare fuori stagione».

Un successo sarebbe attirare francesi e tedeschi che hanno una cultura naturista molto diffusa...

«Eh, sì. Basti pensare che nella sola Francia i naturisti sono oltre due milioni. Ma purtroppo in Italia ci sono solo sette spiagge. Una di queste, quella di Fiumicino, con gli aeroplani che solcano il cielo ogni due minuti farebbero meglio a chiuderla. Pochissime strutture e un solo camping dedicato, quello a Capo Rizzuto. In questo modo i naturisti vengono spinti altrove...»

Dove in particolare?

«Ci sono molte nazioni europee con grande tradizione. La Grecia, la stessa Spagna, la Francia, ma oggi chi fa il pieno di turisti che amano il naturismo è la Croazia. Ci sono tante località e tante strutture. Buona parte del loro turismo estivo è di questo tipo. E in Europa i naturisti sono oltre trenta milioni. In Italia 500mila. Numeri che dovrebbero far riflettere in un Paese dove la risorsa mare è tra le più importanti».

In Italia accade invece, come a Minori, che due ragazze svedesi che prendono il sole nude fanno scandalo...

«Appena ho saputo di quell'episodio ho telefonato al sindaco di Minori, una persona estremamente cordiale e aperta. Ha detto che la spiaggia del paese è a due passi dalla strada, ma mi ha assicurato che in collaborazione con altri comuni della Costiera Amalfitana cercheranno di individuare un'area dove poter praticare naturismo».

In una zona di turismo d'elite come la Costiera potrebbe essere una ulteriore attrazione...

«Certo e gli amministratori lo hanno capito. Devo dire che in Campania abbiamo trovato molti sindaci interessati. C'è un'apertura che non si riscontra in altre regioni italiane. Si è capito più che altrove che il naturismo offre possibilità eccellenti a costo zero. Serve una spiaggia, nessuna sovrastruttura e in cambio c'è la presenza assicurata di turisti che hanno spesso buone possibilità economiche e sono del tutto rispettosi dell'ambiente. Su una spiaggia naturista non troverete mai cicche di sigaretta. Ma non solo. Laddove ci sono località di questo tipo, la cementificazione selvaggia non esiste».

Qual è la differenza tra naturisti e nudisti?

«I nudisti amano prendere il sole nudi. Il naturista invece ha abbracciato una filosofia che prevede il rispetto per se stessi, per gli altri e per l'ambiente. E ama vivere la natura in modo totale, sentirsi parte integrante...»

Per rendere ancora più attrattiva la spiaggia del Troncone a Marina di Camerota sarebbe opportuno anche un camping per naturisti...

«E' il nostro obiettivo. Abbiamo discusso con i proprietari di diverse strutture turistiche. Molti sono interessati, ma per loro non si tratta al momento di una decisione semplice: dovranno scegliere di cambiare la loro clientela. Sono comunque ottimista. E' solo questione di tempo...»

Come si preannuncia questa stagione?

«Per la spiaggia di Marina di Camerota i segnali sono molto positivi. Sono stato all'assemblea nazionale delle associazioni naturiste di Bologna. Molti hanno manifestato grande interesse per la località cilentana».

Da chi è frequentata la spiaggia del Troncone?

«Un pubblico variegato. Ci sono molte famiglie, tanti ragazzi. E vengono da ogni parte del Paese».

Quando si aprirà ufficialmente questa stagione?

«Tra poco, naturalmente. Dal primo al quattro giugno è prevista la Festa di inizio estate. E siete tutti invitati...»