Di morbillo si muore: prepariamoci a una nuova epidemia

La Campania è la pecora nera per i vaccini in tutta Italia

Il pediatra: "Bisogna avere paura delle malattie"

Salerno.  

Ha spaventato e fatto discutere il caso del bimbo di appena 6 anni di Monza morto dopo aver contratto il morbillo dai suoi fratellini. Il piccolo, malato di leucemia non ce l'ha fatta a sopravvivere a quella che in molti ritengono una banale malattia. In realtà non lo è. Il morbillo è sempre stato una malattia infettiva esantematica, estremamente contagiosa, 1 ne infetta 20. Lo avrebbe salvato l'immunità di gregge che ormai in molti casi non c'è più.

Il dottor Aurelio Occhinegro, pediatra, membro della commissione vaccini regionale e referente regionale della Fimp, con rammarico precisa “purtroppo si muore ancora di morbillo, un caso su 100 dei contagiati da questa malattia può avere complicanze gravi come una encefalite o la morte”. Una malattia che è sempre stata pericolosa. In Campania, nella provincia di Salerno, di Avellino e Benevento la copertura è abbastanza buona, fa sapere Occhinegro, ma la situazione che preoccupa è quella di Napoli e Caserta, dove invece è pessima e, data la vicinanza, ne saremmo colpiti in pieno. “Ci aspettiamo una nuova epidemia, come nel 2007 quando furono colpite dal morbillo 20mila persone, morirono 3 bambini ed un ragazzo di 21 anni”.

Ma perchè si teme torni questa epidemia? Semplice, il morbillo è una malattia che richiede una alta copertura per l'estrema capacità di contagio, deve arrivare come percentuale al 95%. Rimane però così fuori ogni anno quel 5% che sommandosi in 10 anni porta ad un 50% della popolazione suscettibile. “Ci aspettiamo che scoppi questa grave epidemia da un momento all'altro – precisa Occhinegro – anche a Salerno, per colpa di altri, rischiamo tutti. L'unica soluzione è vaccinarsi. In Campania purtroppo siamo la pecora nera d'Italia per i vaccini. Siamo ultimi, nonostante gli sforzi. La colpa è dell'ignoranza delle persone – continua Occhinegro – ci si affida ad internet o a santoni, alle notizie distorte, si ha paura dei vaccini mentre si dovrebbe aver paura delle malattie”. I più reticenti sono le giovani coppie che non hanno vissuto il pericolo di queste malattie, proprio perchè ai loro tempi ci si vaccinava tutti. “Bisogna sensibilizzare – conclude Occhinegro - le persone e i genitori sulla pericolosità di queste malattie, non banali e troppo spesso ancora mortali”.

Sara Botte