Torna l'incubo eroina: nelle piazze è un boom

Aumentano i sequestri, cresce il consumo. La cronaca di queste ore non lascia dubbi

Costa poco e viene spesso sniffata. Ma gli effetti sono gli stessi. Quella droga ha falcidiato una intera generazione.

di Luciano Trapanese

L'eroina è tornata Ed è un ritorno largamente annunciato. Sequestri e arresti in costante aumento, e in tutta la Campania. E se crescono i sequestri – è un dato statistico – sale anche il consumo.

La cronaca di oggi nella sola Salerno non lascia dubbi. E si parla esclusivamente di eroina: piazza di spaccio smantellata a Fisciano (tre arresti). A Montecorvino giovani sorpresi con dosi di brown sugar nascoste in un ovetto Kinder. A Battipaglia denunciata una 25enne incensurata: vendeva droga a giovani della zona.

L'incubo è di nuovo qui. Sembrava una storia dimenticata, relegata ai sopravvissuti, i consumatori di metadone, quelli in fila davanti ai sert. Non è così. Non più.

La droga che falcidiato intere generazioni rischia di diventare la nuova regina del mercato. Costa molto meno di prima. Molto meno della cocaina. E i consumatori sono tutti giovanissimi.

Proprio come allora, quando tra la fine degli anni '70 e per tutti gli '80, l'eroina ha invaso le piazze. Portato lutti e disperazione in tante famiglie.

Salerno non ha dimenticato quel periodo. Dopo Verona è stata la città italiana con la più alta percentuale di tossicodipendenti da eroina. Forse anche per questo, il suo ritorno, imprevedibile fino a qualche anno fa, ora sconcerta. Fa paura, almeno per chi quella stagione la ricorda bene.

Ma non è solo una questione salernitana. A Napoli, Caserta, Benevento e Avellino, i sequestri riportano alle stesse conclusioni.

«E' cambiato il consumo», dicono gli esperti.

Per due motivi: spesso l'eroina viene sniffata e non iniettata. E si consuma insieme ad altre droghe. Spesso sintetiche.

Non significa che non sia pericolosa allo stesso modo. Sniffarla conduce inevitabilmente alla dipendenza. Forse in modo meno veloce rispetto all'iniezione. Ma il risultato non cambia.

Dietro la diffusione dell'eroina ci può anche essere una diversa strategia della malavita organizzata, che evidentemente trova più facile accesso sulla rotta Afganistan, Thailandia, Vietnam (la via dell'eroina), rispetto a quella ormai battutissima che dalla Colombia, dal Messico e dal Venezuela (con rotta in Spagna), porta la cocaina nelle nostre piazze.

Ma è anche cambiato il clima sociale, più favorevole alle droghe dell'alienazione, rispetto a droghe sociali come la coca. Lo stesso clima, un po' cupo, da fine anni '70, che ha fatto da sfondo alla prima diffusione dell'eroina in Italia.

I consumatori in Italia sarebbero quasi 400mila. “Sarebbero”, perché mentre 180mila sono affidati al Sert (e quindi noti), gli altri, quasi tutti neofiti della sostanza, non hanno mai messo piede in quelle strutture. Oltretutto i prezzi bassi rendono l'eroina 2.0 di facile acquisto. Almeno per ora.

Negli anni '70, quando l'eroina venne imposta sul mercato, aveva prezzi accessibili (anche meno della marijuana). Ma con l'aumento dei tossicodipendenti, crebbe anche il prezzo. Le cicatrici di quella lunga stagione di morte sono ancora visibili. E non tutte rimarginate.

Il ritorno dell'eroina non può che ricordarci anche la relazione depositata una settimana fa dall'antimafia al Parlamento: legalizzate la cannabis, le risorse servono per contrastare altri tipi di droghe, più letali e che forniscono al crimine organizzato fiumi di denaro. Una di queste è l'eroina. L'altra, quasi inutile ricordarlo, è la coca.