Saldi estivi, i consumatori non ci cascano: no agli stracci

Per le associazioni di categoria salernitani vogliono veder tornare in vetrina merce di qualità

Il consiglio è privilegiare il "made in Italy" e diffidare delle grandi percentuali di sconto

Salerno.  

“Ripristinare subito la legge che vieta di applicare sconti nei 40 giorni che precedono l’inizio dei saldi”. Sabatino Senatore, presidente provinciale della Federmoda Confcommercio, al giro di boa dei ribassi estivi 2017, è lapidario: “Noi commercianti ci impegniamo ogni giorno a rilanciare il settore ma anche le istituzioni, a livello locale e nazionale, devono fare la loro parte. Bisogna riorganizzare la Salerno commerciale che ormai è piena solo di venditori di stracci e ormai i clienti sono stanchi e, soprattutto, diffidenti verso chi effettua sconti eccessivi”.

I consigli delle associazioni di categoria

A venti giorni dall’inizio ufficiale delle vendite di fine stagione, gli acquisti effettuati a Salerno, secondo Senatore, sono in linea con quelli registrati a livello nazionale; la spesa di ogni acquirente si aggira intorno ai 200 euro e, novità rispetto al passato che rimarca il desiderio dei salernitani di vedere tornare in vetrina merce di qualità, a essere preferiti sono i negozi più esclusivi. “Un buon segno – afferma Senatore – che fa capire che la gente è stanca di merce a 3, 5 e 10 euro, formule che possono proporre solo i franchising a discapito della qualità e che minano la sopravvivenza dei negozi di vicinato”.

"Diffidare dalle formule 3,5 e 10 euro"

A settembre, quindi, Confcommercio darà il via a una grande mobilitazione nazionale per sollecitare le istituzioni a rivedere le norme sul commercio, in Campania come altrove, in modo da rilanciare il settore e mettere in un angolo non soltanto i negozi “lavatrice” ma anche i titolari che continuano a praticare una concorrenza sleale nei confronti dei loro colleghi.

Sulla stessa linea Confesercenti che a Salerno, attraverso il presidente provinciale Raffaele Esposito, invita i consumatori a diffidare di chi propone saldi eccessivi nel primo giorno di sconti e di prediligere sempre il “made in Italy”, spesso un’esclusiva dei negozi di vicinato: “Acquistare merce italiana con un ribasso che va dal 15 al 30 per cento – afferma Esposito - può essere considerato un vero affare, nonostante le alte percentuali che si vedono in giro nei franchising”.

"E' importante che i consumatori preferiscano merce Made in Italy"

I saldi per Esposito rappresentano sicuramente un’opportunità “ma vanno senza dubbio regolamentati in modo da stanare e punire chi inganna i consumatori”.

Fiorella Loffredo