Come difendersi dai lupi. Senza ucciderli e gratis

La proposta è semplice e antica: salva i lupi e il gregge. Eppure viene scartata. Costa poco...

Arriva dalla Federazione italiana cani da guardia: basta addestrate cani di pastore e i lupi restano lontani. Una volta era la prassi. Ora non più: e i risulatti si vedono...

Salviamo i luti e aiutamo i pastori a salvare i loro greggi dall'antico predatore. Basterebbe rispolverare alcune vecchie tradizioni ancora in uso in molti paesi meno emancipati dei nostri. Luoghi dove i lupi abbondano ma convivono da sempre con gli allevatori di bestiame. Tra l?altro, l?'aspetto più curioso è che in quei posti lo Stato non investe mai un soldo né per conservare il predatore né per convincere gli allevatori a continuare la loro attività. Eppure la pastorizia continua da sempre con profitto.

Queste teorie sembrano però non piacere troppo alla nostra cultura occidentale, dove invece si fa di tutto per ?inventare? continuamente dei nuovi problemi. Problemi che servono solo a giustificare altri impieghi di denaro pubblico. Soldi che spesso finiscono col consumarsi lungo inestricabili percorsi burocratici.

Per risolvere definitivamente il problema del lupo che uccide il bestiame, non  sono necessarie misure di eccezionale portata.

Basterebbe adottare cani che sappiano fare bene il loro mestiere di guardiani (ciò indipendentemente dalla razza di appartenenza) e gestirli secondo la cultura cinofila di un tempo, "scienza" che andrebbe trasferita al più presto ai nuovi allevatori. I pastori si trovano invece a disagio proprio perché nessuno insegna loro come comportarsi. Tenerli all?'oscuro dalle reali soluzioni su come proteggere il loro bestiame dai lupi, è infatti ciò che si sta facendo ormai da molti anni, come se si volesse mantenere vivo un problema che, qualora dovesse mai finire, pregiudicherebbe l?'esistenza di sovrastrutture nate ad hoc.

Sul nostro pianeta esistono centinaia di realtà dove gli allevatori convivono da sempre con i lupi e, nonostante tutto, mantengono viva ed efficiente la loro tradizione pastorale, semplicemente avvalendosi degli strumenti che la Natura gli ha offerto gratuitamente.

?I cani sono animali che discendono dai lupi, senz?'altro meno competitivi dei loro lontani parenti ma che, quando percepiscono che il bestiame custodito (la loro indispensabile fonte di cibo, necessaria alla sopravvivenza) sta per esporsi al pericolo di essere predato, reagiscono mettendo in atto tutte le loro armi. Più i cani risultano competitivi e più i lupi si tengono alla larga dal bestiame, meno gli stessi si dimostrano in grado di compromettere l?incolumità dei predatori e più questi ultimi si avvicinano al bestiame sapendo di non correre rischi?.

Questo principio è cos' semplice da essere stato capito e adottato dall?'uomo primitivo fin dalla nascita della pastorizia (risalente a migliaia di anni fa) ma che oggi non viene più tenuto in considerazione da chi se ne dovrebbe occupare a livello istituzionale.

In occidente, un piccolo problema come quello dei lupi che, a volte, predano il bestiame, viene fatto diventare grande per i soliti, ripetuti, arcinoti motivi  frutto di un mix di contrapposizioni politico-sociali-sindacali. E se non bastasse, a tutto ciò va aggiunta una cinofilia moderna esasperatamente domestica, sempre più finta ma che frutta cifre da capogiro. La competizione che esiste fra gli allevatori delle varie razze di cani, i club, le associazioni e lobby varie, così come una svogliatezza sempre più evidente di molti pastori, non consente più loro di poter operare con la libertà di un tempo.

In pratica, in quegli stati dove gli allevatori sono molto più poveri che in Europa e le istituzioni non se ne occupano minimamente, il problema del lupo sembra non esistere, mentre da noi dove per il lupo si stanno spendendo da anni cifre assurde (con centinaia di addetti che se ne occupano) e dove gli allevatori godono di contribuiti stanziati per agevolare la loro attività, pare non si riesca più a trovare una soluzione. Non passa più giorno senza che i media parlino di lupi che hanno aggredito il bestiame e di allevatori che si lamentano per quanto accaduto.

Alcuni anni fa, la Federazione Italiana Cani da Guardia, senza chiedere un solo centesimo all?'Unione Europea, uniti solo dalla grande passione sia per il lupo sia per il cane da pastore, crearono, in totale ?silenzio?, il Ciscal ? Centro Italiano Selezione Cani Anti Lupo, con lo scopo di supportare i pastori professionisti (allevatori con più di 100 capi e senza altre attività redditizie) in difficoltà per i problemi creati dalla ricomparsa del lupo.

«Facendo forza solo sull'?impegno di un gruppo di volontari che, a loro spese, cercarono di studiare il lupo e la tradizione del cane da pastore, e sulla generosità di qualche allevatore di cani, i quali accettarono di donare parte dei loro cuccioli, partimmo in questa grande avventura. Alcuni di noi – dichiara Enzo Maria Romano, pr3esidente della Federazione italiana cani da guardia - girarono l?'Italia per ascoltare i problemi dei pastori, altri studiarono in privato come poterli risolvere mentre io, più fortunato, (mettendo mano ai miei risparmi) iniziai a girare il mondo per conoscere i sistemi che applicavano altri popoli più "primitivi" del nostro, vissuti da sempre in presenza dei lupi».

Questa ?fazione? della Federazione Italiana Cani da Guardia è ormai una grande realtà che può già annoverare molti casi risolti in tutt?a Italia e senza spendere un solo centesimo di denaro pubblico. «Solo con un po'? di passione e di buona volontà (come avviene sempre in ogni organizzazione di sano volontariato), siamo riusciti – continua Romano - a guadagnarci la stima di vari pastori distribuiti su tutto il territorio nazionale, dalla Calabria al Trentino Alto Adige, che stanno già a loro volta impegnandosi per aiutare altri pastori a ottenere gli stessi risultati, mantenendo la vecchia tradizione della donazione dei cuccioli e il passaparola sulle informazioni».

Uno dei tanti esempi è la storia dei Fratelli Troiano, famosi allevatori di San Paolo Albanese in provincia di Potenza, proprietari di un gregge di oltre mille capi, grandi produttori di rinomato, tipico formaggio lucano. Con i cani e gli insegnamenti offerti dal Ciscal di Cuneo, hanno risolto il problema dei lupi che attaccavano le loro greggi, tutto senza dover spendere nulla, se non il tempo di aver ascoltato i nostri consigli e un po' di buona volontà. Oggi il bestiame del gregge Troiano pascola tranquillo nel Parco Nazionale del Pollino e i lupi non si sono più visti, nonostante continuino a predare presso altri allevatori del circondario. (E? possibile ascoltare la loro testimonianza su YouTube al link: https://www.youtube.com/watch?v=Eis3F9W_kW8)