Basta una foto per capire se sei gay

Un algoritmo individua con esattezza il vostro orientamento sessuale. Basta una immagine su Fb

Lo studio dell'università di Stanford. Inquietanti le conseguenze per la privacy. E con lo stesso sistema saranno in grado anche di capire le vostre opinioni politiche e le vostre pulsioni segrete.

di Luciano Trapanese

L'intelligenza artificiale non ha potenzialmente limiti. Lo dimostra uno studio – dagli esiti inquietanti – dell'università di Stanford. Gli scienziati hanno scoperto un algoritmo capace di distinguere con esattezza se una persona è gay o etero.

Ci vuole poco: una foto su Facebook

Basta una foto, postata su Facebook: per i maschi l'algoritmo ha fornito l'81 per cento di risposte esatte. Per le donne il 74 per cento.

Potete facilmente immaginare cosa potrebbe accadere con la diffusione di questo sistema: privacy in frantumi, sovraesposizione della comunità Lgbt (tutto materiale per gruppi omofobi), adolescenti alla gogna, matrimoni a rischio e governi nazionali dove l'omosessualità è reato che potrebbero perseguitare individui anche solo sulla base di una foto.

Lo studio su 35mila immagini

Lo studio è molto serio ed è stato sviluppato in una delle più importanti università del mondo. La ricerca – riportata per la prima volta da Economist e Guardian e pubblicata dal Journal of Personality and Social Psicology – è basata su un campione di 35mila immagini, pubblicate su un sito di incontri statunitense. I ricercatori hanno estratto le “caratteristiche” sessuali delle persone usando reti neurali profonde, in pratica un complesso sistema matematico capace di analizzare quelle immagini su un enorme set di dati.

Le caratteristiche atipiche dei gay

La ricerca ha messo in evidenza che uomini e donne gay hanno la tendenza ad avere caratteristiche ed espressioni “atipiche”. Semplificando: gli uomini gay sembrano più famminili e viceversa. Ma qui siamo nell'ovvio.

Poi si va un po' nel lombrosiano: i dati hanno anche individuato alcune tendenze. Ne elenchiamo alcune: gli uomini gay hanno mascelle più strette e fronti più grandi degli etero. Le donne gay hanno invece mascelle più grandi e fronti più piccole rispetto alle donne etero.

I risultati dell'intelligenza artificiale sono stati confrontati con quelli di un gruppo di giudici umani che hanno visionato le stesse immagini. Ebbene, i giudici hanno identificato l'orientamento sessuale del 61 per cento degli uomini e solo del 54 per cento delle donne. Un risultato molto più basso, classico di chi ha tirato un po' a indovinare.

Con cinque immagini l'algoritmo non sbaglia

La ricerca è andata oltre. Al software sono state anche fornite cinque immagini per ogni individuo. In quel caso la precisione è stata al limite dell'inquietante: 91 per cento gli uomini, 83 per cento le donne. Dati che hanno portato gli scienziati a una prima conclusione: «I volti contengono molte informazioni sull'orientamento sessuale che non possono essere percepite e interpretate da un cervello umano». Ma, evidentemente, da un algoritmo sì.

Gay si nasce, non si diventa

I risultati, inoltre, sembrano andare a favore della teoria che ritiene determinante per l'orientamento sessuale l'esposizione a determinati ormoni prima della nascita. In pratica: si nasce gay, non è una scelta.

Di più, i risultati più bassi per le donne possono solo significare che l'omosessualità in quel caso è più fluida, meno evidente.

Nelle mani sbagliate effetti devastanti

La scoperta – come detto – ha aspetti inquietanti. Nelle mani sbagliate può diventare un'arma devastante. Basti pensare che così sarebbe possibile effettuare profili di una persona a partire da una foto. E in certi Stati, e in alcune situazioni, agire di conseguenza.

La profilatura psicometrica non è una novità. E' già stata adottata in almeno due campagne, quella per l'elezioni di Donald Trump e quella per la Brexit. Obiettivo: indirizzare gli elettori utilizzando sistemi molto simili.

Dall'analisi del volto anche le opinioni politiche

Ma non solo, sempre da Stanford, lo stesso gruppo di scienziati sostiene che l'intelligenza artificiale potrebbe individuare i legami tra le caratteristiche del volto e le opinioni politiche, le condizioni psicologiche o la personalità. Anche in questo caso – pericolosamente e questa volta con un importante supporto tecnologico – siamo molto vicini alle oscure e inquietanti teorie di Lombroso (che riteneva di riconoscere i criminali dalla loro fisionomia).

Basta una foto, dunque, per capire quasi tutto. E voi, quante immagini avete caricato sul vostro profilo social? Con un algoritmo i vostri segreti, anche più intimi, saranno alla portata di tutti...