Immigrati di prima classe: loro viaggiano sui panfili

Sono i ricchi che arrivano da Siria e Afghanistan. Immigrati di prima classe. E pagano tanto

Si imbarcano in Turchia. Dalla Tunisia arrivano quelli di seconda classe, su gommoni velocissimi. Poi gli altri, quelli partono dalla Libia e spesso non arrivano...

di Luciano Trapanese

Ci sono immigrati e immigrati. Quelli che conoscete tutti: arrivano su barconi malmessi, e se non vengono soccorsi rischiano di morire in mare, sulla rotta più letale del mondo, quella che collega la Libia e l'Italia.

E poi ci sono loro, gli altri immigrati. Quelli che hanno una consistente somma di denaro, che appartengono a classi agiate, ma che comunque – per guerre o situazioni politiche – sono costretti a fuggire. Ebbene, questi immigrati non sono esattamente come gli altri: spesso partono dalla Turchia e approdano in Sicilia (in questo caso Augusta). Non hanno bisogno di essere soccorsi, hanno uno skipper e dopo l'approdo, scendono elegantissimi, firmano i consueti documenti, alloggiano in hotel e cenano nei ristoranti più raffinati e costosi.

L'altra faccia dell'immigrazione. La meno conosciuta. Ma che c'è. Nel porto della località siciliana sono stati sequestrati undici yacht. Su ognuno sono stati ospitati una trentina di rifugiati di lusso. Hanno pagato ottomila euro a testa per il viaggio: una semplice moltiplicazione. Ogni traghettata consente ai trafficanti in barche di prestigio di intascare 240mila euro. Almeno.

Qualche viaggio è costato infatti anche di più. Dipende dalle situazioni. E molto probabilmente anche dai viaggiatori.

Carlo Parini, ispettore di polizia, così ha raccontato al Guardian: «Ho visto i medici siriani, avvocati afghani e magistrati, professori iracheni e imprenditori che uscivano da queste barche».

Sarebbero 883 gli immigrati ricchi sbarcati in yacht quest'anno nella sola Sicilia (quelli scoperti). L'anno prima sono stati 682. Ma molti approdano in Puglia o su spiagge non controllate dalla guardia costiera. E' facile per queste imbarcazioni evitare i controlli, soprattutto d'estate e soprattutto rispetto ai classici gommoni, che portano scritto a caratteri cubitali: immigrati.

Questo tipo di traffico viene gestito da bande ucraine o turche. Spesso le imbarcazioni vengono affittate.

Ma non ci sono solo loro. C'è anche un'altra categoria di immigrati. Quelli che partono dalla Tunisia e non viaggiano né su mezzi di fortuna e neppure su lussuose imbarcazioni. Preferiscono una via di mezzo, veloce e sicura: gommoni dotati di tre motori fuoribordo da 400 cavalli. La Guardia costiera non può neppure immaginare di competere. Sbarcano su spiagge isolate della Sicilia. In ogni traversata ci sono venti trenta ospiti, pagano in media 3mila euro (incasso per i trafficanti da 60 a 90mila euro). Raggiungono la costa italiana in quattro ore.

Anche questi “viaggiatori” sono privilegiati. Non affrontano l'inferno libico e il viaggio è veloce. E in fondo sicuro. E l'approdo non è necessariamente tra le braccia dell'autorità italiana.

In pratica, anche per gli immigrati che entrano clandestinamente in Italia, ci sono viaggi di prima, seconda e terza classe.