Boccia: la questione industriale è prioritaria per il Paese

Il presidente di Confindustria " ci metteremo 10 anni a recuperare"

Salerno.  

Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, ospite dell'incontro organizzato da Panorama D'Italia moderato dal direttore Giorgio Mulè, a Palazzo Sant'Agostino a Salerno, è tornato sulla “questione industriale”, sulla crisi innegabile che ha colpito il nostro paese ed il Mezzogiorno. “Bisogna proprio partire dalla questione industriale, la grande questione del paese – ha esordito - un'emergenza nel nostro Mezzogiorno, siamo ancora però il secondo paese industriale dopo la Germania, si deve puntare quindi su un'industria forte e competitiva. Come Confindustria abbiamo un'aspettativa, far diventare il Mezzogiorno un laboratorio sperimentale di attrazione di investimenti, in particolare in chiave industriale per il paese.

Essere ottimisti nelle aspettative e pessimisti nelle previsioni – ha precisato Boccia – è evidente che ci sono delle questioni da risolvere, fondamentale è capire dove dovremmo essere, bene, in Italia oggi siamo a 7 punti di pil indietro rispetto al 2007, forse ci metteremo 10 anni per recuperare, ma noi italiani nei momenti di emergenza tiriamo fuori il meglio” ha continuato il presidente di Confindustria che, eletto da pochi mesi, non ha trovato certo una situazione rosea ad accoglierlo. “C'è una mancata crescita – ha continuato la guida degli imprenditori italiani – occorre dunque mettere in piedi un piano a medio termine, l'obiettivo deve essere la crescita industriale, serve più politica che antipolitica, ma prima di tutto dobbiamo porci una domanda, quale paese vogliamo immaginarci?” Sicuramente un paese che esca fuori da questo immobilismo, un paese che smetta di chiudere aziende e industrie, ma come?

Per il presidente Boccia “facendo una lotta agli sprechi, orientando meglio la politica fiscale, approfittando, - a proposito di Salerno - proprio della nostra dotazione infrastrutturale, condizione fondamentale per la competitività di un territorio, una città che poi riesce ad accogliere turisti e che riesce ad essere un polo di riferimento, competitiva poi per i prezzi di trasporto della propria industria nel mondo, è una città che guarda al futuro in una logica sana, con una visione di futuro molto chiara. Il presidente di Confindustria è tornato poi anche sulla questione del referendum costituzionale, risaputo lo schieramento rivolto al Sì, Boccia ne ha spiegato il perchè, legato alla stabilità di governo, ritenuta una precondizione per una politica economica di sviluppo per il paese, aggiungendo poi “c'è l'esigennza di mettere a posto i conflitti legati all'articolo quinto: i conflitti Stato Regione, renderebbe tanto più semplice la vita dei tanti imprenditori che investono nelle varie regioni del paese”.  

Sara Botte