Diagnosi sbagliata: una 18enne perde un pezzo di intestino

Imputazione coatta per due medici

Salerno.  

Una banale appendicite, ma i medici non erano riusciti a diagnosticarla, credendo fossero problemi mestruali. Un errore costato ad una 18enne la resezione di parte dell'intestino. Una vicenda al centro di un'inchiesta nella quale il gip del tribunale di Salerno ha disposto l'imputazione coatta nei confronti dei sanitari che hanno prestato le cure alla giovane: unsanitario del 118 e il medico di base della 18enne.

L'episodio incriminato risale al 13 febbraio del 2014.  La ragazza stava male, accusava febbre alta, vomito e diarrea. Preoccupati dalle sue condizioni, aggravate dal ciclo mestruale, il nonno e la madre avevano chiesto l'intervento della guardia medica e del118, che avevano diagnosticato una semplice sindrome influenzale, confermata poi nei giorni successivi anche dal medico di base.

Era stato un medico amico di famiglia a spingerli ad andare all'ospedale Ruggi, dove alla malcapitata era stata accertata un'appendicite acuta, omai aggravatasi, che aveva reso indispensabile una operazione.  

Redazione Salerno