Il noto chirurgo irpino sarebbe stato incastrato da una registrazione audio. Una prova inequivocabile che inchioderebbe il primario del reparto di neurochirurgia del Ruggi di Salerno accusato di chiedere mazzette a un paziente in lista d'attesa. Mille e 500 euro per farlo operare subito. Una tangente per scavalcare il lungo elenco. E' l'ultima accusa che cade sullo stimato medico avellinese finito nel mirino del sostituto procuratore Carmine Oliviero che sta indagando su un giro di tangenti presso l’ospedale di via San Leonardo dove, secondo le accuse, sarebbe diventata una prassi gestire le liste d’attesa in maniera illecita in cambio di denaro.
Brigante è finito sotto inchiesta insieme ad altri medici, compreso un famosissimo luminare giapponese, il direttore di neuroscienze, Saponiero, e il chirurgo Liberti.
Ai carabinieri, è stata presentata una denuncia da parte di un 60enne salernitano. Ai militari l'uomo ha consegnato l’audio di una conversazione registrata di nascosto dal cognato mentre il primario chiede 1.500 euro per poterlo sottoporre subito a intervento chirurgico al Ruggi senza dover attendere i tempi delle liste d’attesa. L'anziano ha dichiarato anche di aver pagato quella somma richiesta dal primario.
Se l’audio dovesse rivelarsi veritiero, costituirebbe una prova schiacciante nei confronti del medico irpino. Il 60enne si sarebbe deciso a tirare fuori la registrazione soltanto adesso che è già scattata l'inchiesta. Le indagini nel frattenpo proseguono e non è escluso che nei prossimi giorni altri pazienti che hanno pagato per farsi operare prima vengano allo scoperto.
Il caso del Ruggi di Salerno potrebbe non essere isolato. Il sospetto che anche altrove in Campania si proceda con lo stesso metodo per scavalcare le liste d'attesa - che nelle strutture pubbliche della nostra Regione sono tra le più lunghe d'Italia – è più che fondato. Un pentolone mai scoperchiato, che soltanto adesso, grazie all'azione della magistratura salernitana, sta emergendo in tutta la sua drammaticità.
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