Attentato Bruxelles, l'algerino arrestato sarà estradato

E' rimasto in silenzio davanti al giudice

"Non si aspettava l'arresto - spiega l'avvocato Gerardo Cembalo, legale difensore nonimato da Ouali - lui è in Italia da tempo, ha qui parenti e la moglie è in attesa di partorire"

Salerno.  

Non ha risposto alle domande del giudice, Djamal Dddine Ouali, il 40enne algerino arrestato ieri a Bellizzi (Salerno) con l'accusa di essere implicato nelle stragi di Bruxelles. Secondo l'accusa avrebbe prodotto documenti falsi per alcuni terroristi coinvolti negli attentati del 13 novembre a Parigi e del 22 marzo nella capitale belga. 

L'uomo, destinatario di un mandato di arresto internazionale, è stato interrogato nel carcere Fuorni di Salerno ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. Com'era previsto, il gip ha convalidato l'arresto mentre è stato avviato l'iter per l'estradizione in Belgio. 

L'ordine di cattura è arrivato direttamente dalla polizia del Belgio. E per eseguire quell'ordine di cattura cinque poliziotti sono intervenuti in assetto antisommossa. Chi frequenta Bellizzi dice di non avere mai visto prima quell'uomo, ma la polizia è entrata in azione proprio nel cuore del paese, davanti alla chiesa del Sacro Cuore, al civico 284 di via Roma. Proprio da quella chiesa usciva l'uomo.

Ouali era destinatario di un mandato di arresto europeo emesso dal Belgio per avere partecipato a un'organizzazione criminale dedita al falso documentale e al favoreggiamento dell'immigrazione irregolare. Proseguono intanto le indagini per ricostruire i collegamenti dell'uomo con la rete di falsari di documenti di identità.  Il questore di Salerno, Alfredo Anzalone, ha comunque smentito la notizia secondo cui la Digos starebbe cercando complici. Secondo quanto emerso, il 40enne sarebbe nel Salernitano da almeno due mesi.