Crac Ifil, la Procura chiede il processo per Piero De Luca

Rinvio a giudizio per concorso in bancarotta fraudolenta per il figlio del governatore

Salerno.  

Chiesto il processo per Piero De Luca, figlio del governatore della Campania, per bancarotta fraudolenta. Insieme con lui altre sette persone, indagate a varie titolo, per il fallimento della Ifil C&D srl, società immobiliare con “affari” sia con il Comune di Salerno sia con il Pastificio Amato. Una richiesta a rinvio a giudizio da parte dei sostituti procuratori Vincenzo Senatore e Francesco Rotondo che sarebbe stata depositata agli inizi del mese di luglio. Ma ancora manca la fissazione dell’udienza preliminare. Non solo, con il fascicolo che è confluito anche in quello della variante milionaria di Piazza della Libertà che vede fra gli indagati proprio il governatore De Luca, con l’eventuale decisione di rinvio a giudizio che sarà presa dal gip Indinnimeo soltanto a settembre, al termine di un giro di dichiarazioni spontanee da parte degli indagati. Per il maggiore dei figli del governatore, dunque, la richiesta di rinvio a giudizio, con Piero che appena lo scorso 16 aprile era comparso, per dichiarazioni spontanee, in Procura con i legali Paolo Carbone ed Andrea Castaldo. Indagato per concorso in bancarotta fraudolenta per il crac Ifil, è accusato di aver beneficiato d’alcuni biglietti di viaggio, insieme con la moglie e da un costo globale di circa 10mila euro, per il Lussemburgo tra l’aprile 2010 e il novembre 2011. Un’accusa che arrivava dal pubblico ministero Vincenzo Senatore, che dopo aver scavato nel fallimento Amato, ha messo sotto inchiesta la società d’intermediazione finanziaria di Mario Del Mese, impegnata nei cantieri pubblici di piazza della Libertà e Cittadella Giudiziaria, riuscendo a guadagnare in tre anni 900 mila euro di consulenze. E secondo gli inquirenti Piero De Luca sarebbe stato “consapevole di trarne indebito vantaggio patrimoniale”. Insieme con De Luca jr gli altri indagati sono Mario Del Mese, socio al 50 per cento della Ifil e nipote dell’ex parlamentare Paolo; Vincenzo Lamberti, socio e cognato di Del Mese; Giuseppe Amato jr; Emilio Ferraro, ex socio di Piero De Luca in uno studio legale; Luigi Avino, Marianna Gatto, moglie di Amato, e Valentina Lamberti, consorte di Del Mese. 

 

Redazione