Chiuso il Giffoni Film Festival, la soddisfazione di Gubitosi

Il direttore artistico dell'evento traccia un bilancio della 47esima edizione terminata ieri

"Siamo una bella storia italiana made in Campania ancora capace di stupire". Delineati diversi progetti da mettere in campo in futuro

Giffoni Valle Piana.  

“Giffoni non ha limiti: insegna a comunicare le proprie idee, a discuterne, a realizzarle”. L’ideatore e direttore del Giffoni Film Festival Claudio Gubitosi , al termine della 47esima edizione della rassegna, ha tirato le somme del lavoro fatto quest’anno. " Abbiamo moltiplicato l'amore e triplicato le nostre ore dedicate a questo progetto, e i nostri sacrifici sono stati ampiamente ripagati. Giffoni ci insegna ancora una volta che allo stupore che sa creare non c’è mai fine".

I progetti per il cinquantennale del festival

"E' stata una bella avventura – ha proseguito il direttore – una grande edizione, ma è già tempo di guardare al futuro e proiettarci nel 2020. Per i nostri 50 anni Giffoni rinascerà in forma diversa, unendo le sue tre anime: Festival, Experience e Opportunity, consacrandosi come una bella storia italiana made in Campania che non smette di stupire il mondo”.  Diversi poi gli appelli lanciati dal direttore per il futuro. “Immagino una metropolitana leggera che colleghi Salerno-Pontecagnano-Giffoni e tutta l'entroterra picentino, per far sì che ci sia quella una rete di trasporti necessaria, sicura ed efficiente per far muovere i nostri giurati in piena sicurezza".

Gli appelli alle istituzioni

"Rivolgo un appello poi al sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, e a tutti gli imprenditori del territorio perché la città capoluogo ha bisogno di nuove strutture alberghiere anche di lusso, diventate una necessità per il flusso turistico che il festival ha creato. Un altro appello lo faccio al governatore Vincenzo De Luca che ringrazio per essere intervenuto più volte in questa edizione ed essere entrato nel cuore del Festival. Ora deve fare lo sforzo di proteggerci. La Multimedia Valley deve essere un punto di partenza, non di arrivo". "Un terzo appello – ha continuato - è rivolto ai privati: il Festival vive grazie ai finanziamenti pubblici della Regione e dello Stato, che hanno deciso di investire nel nostro progetto, dove sono gli imprenditori privati? Giffoni per i numeri che produce è un'occasione, è una delle industrie culturali più grandi al mondo ma, nonostante questo, non c'è un'industria telefonica che vi investa, non c'è un'industria di elettricità, penso ad esempio ad Enel". Tornando a guardare il futuro, il direttore ha continuato: "I nostri obiettivi sono tanti: dare lavoro a 300 ragazzi nel 2018, attivare un'arena da 6.000 posti per ospitare qui i grandi eventi, attivare 25 start-up grazie al settore "Innovation Hub" - progetto integrato, non alternativo al Festival - , istituire corsi universitari qui a Giffoni grazie agli spazi della Multimedia Valley che nel 2018 avrà il primo finanziamento per il suo secondo blocco e che conterrà il museo "Testimoni del tempo".

Il Creative Award Festival

"Dopo aver precorso i tempi ed essersi aperta per prima degli altri alle varie piattaforme di distribuzione di contenuti video, come Netflix e Amazon, -  ha concluso Gubitosi - Giffoni il prossimo anno si aprirà anche al settore della pubblicità come espressione creativa, grazie all'istituzione del Creative Award Festival, un festival nel festival che ospiterà un premio per creativi e aziende che hanno promosso in maniera 'epica' un prodotto di comunicazione e grafica professionale per ragazzi".