Cava, ok al Piano di riequilibrio: esulta la maggioranza, minoranza all'attacco

Piano di rientro in quindici anni per debiti pari a 30 milioni di euro

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Cava de' Tirreni.  

Approvato il Piano di riequilibrio finanziario del Comune di Cava de' Tirreni dopo l'ok della Corte dei Conti. L'Ente ha definito il rientro da un debito di 30 milioni di euro da ammortizzare in 15 anni (di cui 2 già trascorsi).

"Non esistono i debiti del sindaco e di questa amministrazione – afferma il sindaco Servalli – anzi esiste un sindaco ed una amministrazione che hanno avuto il coraggio di pulire anche la polvere da sotto il tappeto accumulata da decenni. Siamo orgogliosi di aver trasformato il Comune in un Ente economicamente e finanziariamente sano e di aver lavorato nell’esclusivo interesse della nostra città, nonostante tutto e tutti, contro chi ci attaccava in consiglio e nelle procure dei tribunali con decine di esposti , cercando perfino di condizionare il voto dei consiglieri che invece hanno saputo reagire alle provocazioni ed hanno approvato il piano in consiglio comunale dimostrando a tutti i cavesi la serietà, la fiducia verso il sindaco e la Giunta e soprattutto l’amore ed il bene che hanno verso  Cava de’ Tirreni".

"Abbiamo fatto fronte con serietà ad una situazione di temporaneo squilibrio dell’ente  – afferma l’assessore al Bilancio Antonella Garofalo – con un atto di  responsabilità che non ha precedenti nella storia di questo Comune. Ci siamo fatti carico di pesi non nostri, non nascondendo nulla  e rappresentando i fatti con la massima trasparenza. Il piano di riequilibrio consente, per l’appunto, di riportare in equilibrio l’ente, rientrando anno dopo anno della calibrata quota di disavanzo; disavanzo peraltro considerevolmente diminuito, e recuperato nella misura di circa 8 milioni già con il solo rendiconto 2023".

Ma il provvedimento finanziario scatena la protesta delle opposizioni ed in particolare delle opposizioni di centrodestra.

"È fuor di dubbio che il via libera sia determinante per il futuro del Comune, diversamente destinato a dichiarare dissesto finanziario, e per la città. Ma è fuori luogo il tono trionfalistico del primo cittadino, che si ascrive il merito di aver avviato un percorso virtuoso, omettendo di dire che tale percorso è stato reso indispensabile dalla infelice gestione operata in questi anni dalla sua stessa amministrazione. E, soprattutto, mancando di riferire che i costi di tutto ciò non li pagheranno certo lui e i suoi assessori, ma i cittadini. Anzi, hanno già cominciato a pagarli e se ne sono resi conto quando hanno visto schizzare alle stelle tutte le tariffe: da quelle dei parcheggi a quelle per le mense e il trasporto scolastico, dai servizi cimiteriali all’utilizzo delle strutture comunali e dell’impiantistica sportiva - si legge nella nota congiunta di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi Moderati, Siamo Cavesi -. Così come è sotto gli occhi di tutti il grigiore in cui è precipitata Cava, l’assenza di fermento culturale e di vivacità commerciale, la perdita di attrattività turistica, l’assoluta assenza di una manutenzione del territorio (strade, immobili comunali, ville, parchi, giardini, verde pubblico).I sacrifici imposti ai cittadini non sono di poco conto né di breve durata, perché il piano di risanamento dei debiti che l’amministrazione Servalli ha fatto lievitare fino alla spaventosa cifra di 60 milioni di euro circa avrà una durata di vent’anni. Questo significa aver messo una zavorra anche alle future generazioni di cittadini cavesi.Vivere o praticare una qualsiasi attività a Cava è diventato impossibile e con il piano di riequilibrio dei conti del Comune lo sarà ancora a lungo. Tutto ciò è la conseguenza dell’azione politica portata avanti in questi anni da Servalli, dai suoi assessori e da quei consiglieri comunali che fingono di prendere le distanze dall’operato della disastrosa amministrazione, salvo poi avallarne le scelte – qualsiasi ne sia il prezzo – pur di non rinunciare a poltrone, indennità e gettoni.Comprendiamo la necessità di narrare una storia di successo nel tentativo di rifarsi la credibilità perduta, ma dinanzi ad una città mortificata e privata di qualsiasi prospettiva di reale sviluppo, dinanzi ai pesanti sacrifici imposti ai cittadini, bisognerebbe avere almeno il buon gusto di raccontare le cose per come stanno e assumersene la responsabilità", conclude l'opposizione cavese.