Regionali, De Luca lancia la raccolta di fondi on line

E'uno dei primi casi di crowdfunding per le elezioni in Italia. De Luca come Iglesias e Barca

Salerno.  

Bisogna ammetterlo, quella del crowdfunding per le regionali è una delle poche vere novità emerse da questa campagna elettorale per il rinnovo del consiglio a Palazzo Santa Lucia. E diciamo pure che non ci sorprende che a lanciarla sia Vincenzo De Luca, candidato governatore del centrosinistra, che si contraddistingue per una strategia di comunicazione innovativa. 

A 50 giorni dal voto l'ex sindaco di Salerno decide di finanziare la sua campagna con la piattaforma di crowdfunding DeRev con l'obiettivo di “coinvolgere da un lato i cittadini stanchi di assistere passivamente alle logiche clientelari che governano attualmente la Campania, e dall'altro, dare vita ad una best practice internazionale” fanno sapere dal suo staff.

Sono da sempre un uomo libero – spiega il candidato De Luca – e intendo portare avanti la mia battaglia per la Campania senza gruppi di potere alle spalle, senza padroni né padrini. Sono convinto che questa sia l'ultima occasione utile per la nostra regione, poiché altri cinque anni di immobilismo e vuoto politico ci porterebbero ad un'agonia senza rimedio, e non intendo perdere la straordinaria possibilità che abbiamo per creare entusiasmo e dare il via ad una nuova stagione di sviluppo per la Campania”.

In Italia, fino ad oggi, nessuno ha mai lanciato una campagna di crowdfunding così ambiziosa – aggiunge - destinata ad un’attività politica, mentre in Spagna, nel mese di marzo, il partito Podemos ha realizzato con successo un primo esperimento nel corso delle regionali in Andalusia”.

In realtà non è la prima volta che in Italia si tenta di finanziare dal basso un progetto politico. Il primo a cercare soldi on line è stato Fabrizio Barca, economista, politico, già ministro per la Coesione territoriale nel governo Monti ed esponente del Pd, ha ottenuto finanziamenti per il suo progetto Luoghi Ideali attraverso il crowdfunding e in particolare all’interno della piattaforma ShinyNote, che promuove l’iniziativa BuonaPolitica per “favorire la raccolta fondi online (e la ricerca di volontari) per organizzazioni e movimenti politici”.

Diverso anche il caso spagnolo citato da De Luca. La scelta strategica di Podemos, il partito guidato da Pablo Iglesias, punta su un diverso metodo di raccolta fondi per la sua campagna perché ai simpatizzanti che hanno deciso di sostenerlo ha promesso in cambio la promessa di restituire i fondi una volta ricevuto il finanziamento pubblico che arriverà solo a urne chiuse e quando il partito avrà una presenza stabile nelle istituzioni.

De Luca invece ha scelto un metodo misto che parte dal “Donation based” che è la raccolta di donazioni pure, ma sono previste alcune ricompense che i finanziatori potranno richiedere come omaggio in cambio del loro contributo.

Può donare chiunque, da qualsiasi parte del mondo, con carta di credito, carta prepagata, carta di debito, postepay e paypal.

Vi chiedo di farlo – conclude De Luca - io posso propormi, e vi garantisco tutta la passione, l'entusiasmo, la capacità amministrativa e la tenacia di cui sono capace. Adesso tocca a voi: il futuro di questa regione è nelle nostre mani”.

Lo scorso anno la raccolta di fondi dal basso è diventato uno dei temi portanti del Decreto Crescita 2.0, in seguito al quale la Consob è stata impegnata per emanare un regolamento attuativo pubblicato a luglio di quest’anno, che ha fatto dell’Italia il primo Paese in Europa a dotarsi di una normativa in materia.

Il sistema è già stato sperimentato per fini commerciali. Nell’ultimo anno il crowdfunding in Italia ha mosso 11 milioni di euro, mentre il prestito bancario sfiora quota 1.750 miliardi.

Lo sanno bene i frati Francescani che hanno chiesto su Kickstarter 125 mila dollari per il restauro dell’abitazione romana di San Francesco (una piccola cella dove il giullare di Dio era solito dormire quando si trovava in visita a Roma). La colletta digitale è andata oltre i risultati sperati: i frati di San Francesco a Ripa hanno raccolto oltre 130mila dollari e ora il restauro diventerà realtà.

 

Rossella Strianese