Posta a giorni alterni: intervenga il ministro

La senatrice Saggese: “Un'interrogazione per bloccare o rivedere il piano”

Un’interrogazione scritta al ministro dello Sviluppo economico per chiedere se non ritenga di «bloccare o quanto meno rivedere» il piano di recapito a giorni alterni degli invii postali. Un piano che andrà a regime a inizio 2018 e riguarderà circa 5.300 Comuni, nei quali risiede circa il 23% degli italiani, di cui ben 126 nella sola provincia di Salerno. A firmare l’atto ispettivo è la senatrice del Pd Angelica Saggese, che punta così a evitare «ulteriori disagi a cittadini, imprese ed Enti territoriali».

«L’attuazione del recapito a giorni alterni – scrive Saggese nell’interrogazione - è stato avviato in tre fasi successive, a partire rispettivamente da ottobre 2015, da aprile 2016 e da febbraio 2017. Nello specifico, la consegna degli invii postali viene effettuata a giorni lavorativi alterni, dal lunedì al venerdì su base bisettimanale». Premesso questo, la senatrice sottopone al ministro Carlo Calenda una serie di considerazioni: «La consegna a giorni alterni dà priorità alla corrispondenza più importante, come raccomandate, avvisi di Equitalia, assicurate, telegrammi, quotidiani/settimanali in abbonamento e pacchi Amazon; laddove il modello è stato avviato, si sono registrati caos e disagi per cittadini, imprese e Istituzioni locali con bollette e posta ordinaria recapitati in notevole ritardo, anche di decine di giorni, e con montagne di posta in giacenza all’interno degli uffici postali». Inoltre, nell’atto si evidenzia come il piano determini «una palese disparità di trattamento tra i cittadini delle aree interne e quelli delle città dove questo non verrà applicato».

Non solo: «La riorganizzazione dei servizi che Poste Italiane effettua sul territorio dovrebbe essere fortemente condivisa con le Istituzioni locali, al fine di essere il meno gravosa possibile, anche da un punto di vista economico, soprattutto per quei cittadini (fasce deboli in primis) che non usano servizi telematici», tanto più che «la non consegna di bollette potrebbe comportare interessi di mora o addirittura sospensione del servizio». Per rafforzare la sua tesi, Saggese richiama anche il Ddl Piccoli Comuni approvato di recente, «le cui finalità sono proprio quelle di garantire e assicurare alcuni servizi essenziali negli enti locali più piccoli».

Redazione Salerno