Improta, involuzione preoccupante: quali le cause?

Primi fischi stagionali per l'attaccante, già beccato in settimana per motivi...social

Salerno.  

Uno dei calciatori che sta rendendo meno di quanto lecito attendersi è sicuramente Riccardo Improta, elemento blindato dalla società in inverno nonostante il pressing asfissiante di Benevento e Carpi, ma che non sta ripagando la fiducia di dirigenza e allenatore. Già beccato in settimana per un "forza Napoli" scritto sui social (post successivamente cancellato a causa del disappunto dei tifosi granata), l'ex Juve Stabia ha lasciato il campo tra i fischi di gran parte del pubblico presente all'Arechi che, in realtà, ne invocava la sostituzione sin da metà del primo tempo. Quali le cause di questo incredibile calo? Per buona parte del girone d'andata, è bene ricordarlo, Improta è stato uno dei giocatori più importanti della Salernitana: dribbling ubriacanti, corsa a tutto campo, preziosissimo lavoro in fase di non possesso, bel gol a Brescia, un paio di legni clamorosi e un servizio preziosissimo per tutta la squadra che lo rese insostituibile nello scacchiere tattico di Sannino.

 Oggi Improta è lontanissimo parente dell'estroso esterno ammirato per buona parte del campionato, al punto che sabato prossima rischia seriamente di accomodarsi in panchina a favore di Alfredo Donnarumma. Quale il vero Improta? A nostro avviso l'attaccante resta uno dei punti di forza della Salernitana, alla base del calo sicuramente motivi di natura atletica che non possono e non devono essere sottovalutati. Improta, è bene ricordarlo, era reduce da un anno di inattività a causa di un bruttissimo infortunio e ha svolto a singhiozzo il ritiro estivo, ragion per cui è inevitabilmente scoppiato dopo tre mesi e mezzo a rincorrere gli avversari per tutto il campo, lui che di mestiere fa l'attaccante e dovrebbe, al contrario, essere rincorso dai difensori. Solo motivazioni tattiche o atleta sopravvalutato? Questo lo dirà solo il campo, di certo c'è che un Improta così non è di nessuna utilità ad una squadra che, al contrario, dovrebbe metterlo maggiormente in condizione di esprimere un potenziale indiscutibile. A Bollini il compito di gestire il ragazzo con intelligenza, magari senza sfiancarlo in un lavoro estenuante in fase di non possesso...

Gaetano Ferraiuolo