Clima da brividi, Arechi fantastico: è effetto curva Sud!

Tifosi dedicano uno striscione ad Antonio Beneventano,scomparso prematuramente la settimana scorsa

Salerno.  

Un pomeriggio di festa che riconcilia con i veri valori dello sport, un paio d’ore emozionanti come raramente era accaduto durante questo campionato. Sin dalle prime ore del mattino a Salerno si respirava un clima diverso, di trasporto emotivo totale da parte di una città che non vedeva l’ora di tornare in massa allo stadio nella speranza di lottare per obiettivi prestigiosi. In undicimila hanno ascoltato l’appello di società, allenatore e calciatori costituendo il dodicesimo uomo in campo, un valore aggiunto che ha determinato il meritato successo della Salernitana sull’Ascoli e che ha spinto il cavalluccio marino verso acque decisamente più tranquille. Aver segnato i due gol decisivi attaccando sotto la curva è soltanto la conferma dello strapotere di una delle poche tifoserie d’Italia che fondamentale lo è per davvero e non solo per retorica; quando i granata vengono spinti dalla Sud, si ha davvero la sensazione di giocare con una marcia in più e di poter battere qualunque avversario.

Sin dal riscaldamento la gente ha capito che doveva recitare un ruolo da protagonista e non sono mancate frasi di incitamento all’indirizzo dei giocatori: una sorta di “miracolo”, se si considera che appena un mese fa in 350 contestavano Lotito, Mezzaroma e Fabiani all’esterno della tribuna. Tutti i settori dello stadio erano uniti in un unico coro, una simbiosi necessaria per trascinare la Salernitana verso il successo. Alle ore 15 le squadre entrano in campo sulle note di “Quando saremo nella curva Sud come una bomba il tifo esploderà”, un coro che ha sempre emozionato scandendo alcuni dei momenti più belli della storia granata. Neanche i due pali colpiti e le parate di Lanni hanno scalfito l’entusiasmo di un pubblico partecipe come quasi mai era accaduto durante questa stagione. Nella ripresa il volume del tifo è salito alle stelle, il messaggio era decisamente chiaro: “Segna per noi, vogliamo vincere”. Pronti, via e Sprocati allargava le braccia in segno di esultanza sotto quella curva che ha sempre rappresentato il vero bomber della Salernitana e che, con commozione, ha ricordato il compianto Antonio e il grande “Siberiano”.

Sulle ali dell’entusiasmo, i padroni di casa hanno continuato ad attaccare, mentre in 11mila cantavano e ballavano intonando il classico “Jamm a vrè”, una bolgia infernale che ha determinato anche il secondo gol segnato dallo strepitoso Bernardini. A pochi minuti dalla fine un altro momento da pelle d’oca. “Tutto lo stadio” il diktat dei capi ultras e via con “Io canterò oltre il 90’”, motivetto trascinante diventato molto presto un autentico tormentone. Un minuto di coro assordante, scandito da sventolii di bandiere, sciarpate, saltelli e divertimento, mentre nel post partita lo strombazzare dei clacson ha riportato indietro nel tempo. Un pensiero i tifosi lo hanno rivolto anche al giovane Antonio Beneventano prematuramente scomparso la settimana scorsa in un incidente stradale. A lui dedicato lo striscione: "Ciao Antonio"

Nota di merito alla società che, grazie anche alla proposta del club “Mai Sola” del presidente Antonio Carmando ha favorito la presenza nei distinti di 40 ragazzini provenienti da Scario accompagnati dagli istruttori della scuola calcio. Tutti sono entrati a prezzo simbolico (2 euro i piccoli, 5 i responsabili), tutti hanno vissuto una giornata magnifica e indimenticabile. Perché in campo vanno i giocatori, ma lo spettacolo è tutto sugli spalti.

Gaetano Ferraiuolo