La tattica: Joao esterno, Rosina fatica a trovare la posizione

Buon approccio alla gara, nella ripresa assente il gioco sulle fasce

Salerno.  

Altra prestazione scialba per la Salernitana che, così come accaduto con Cittadella, Ternana, Latina (per un tempo) e Pro Vercelli non riesce a disputare una partita all'altezza della situazione soprattutto nei secondi 45 minuti, complice anche il primo caldo stagionale e un evidente calo di condizione atletica. Almeno per quanto fatto vedere in avvio, in realtà, i granata avrebbero meritato di andare in vantaggio, ma gli errori arbitrali e l'atteggiamento del Bari non hanno permesso di assistere a una gara degna di due squadre che, teoricamente, lottano per i play off. Per le caratteristiche dei pugliesi, non avere a disposizione due esterni offensivi come Improta e Sprocati ha inciso molto e Bollini ha dovuto cambiare formazione e interpreti sperando in un guizzo del singolo che purtroppo non c'è stato. Di base di partiva con il 4-3-3, pronto a trasformarsi in un più equilibrato 4-3-1-2 per non dare punti di riferimento all'avversario. Dinanzi a Gomis hanno trovato nuovamente spazio Perico, Tuia, Bernardini e Vitale, il quartetto probabilmente più affidabile in assoluto. In cabina di regia si sono alternati Minala e Della Rocca, con peculiarità completamente diverse dallo squalificato Ronaldo, mentre Odjer fungeva da mezz'ala correndo ovunque per recuperare palloni. Al fianco di Coda riecco Rosina, nel tridente fiducia a Joao Silva in veste di esterno.

Almeno nei primi 20 minuti l'esperimento produceva discreti risultati: gli esterni bassi si sovrapponevano di continuo, le sponde e il movimento continuo di Joao Silva permettevano a Coda di giocare più a ridosso dell'area di rigore senza svolgere un lavoro troppo stancante, Rosina dettava il passaggio tra le linee favorendo gli inserimenti senza palla dei centrocampisti, apparsi però troppo timidi e mai pronti a calciare dalla distanza così come richiesto dall'allenatore. Tutto sommato il vantaggio sarebbe stato meritato: in due occasioni Micai è stato prodigioso, al 30' Joao Silva ha lavorato un ottimo pallone sulla sinistra crossando per lo smarcato Coda sul secondo palo, peccato che la battuta a rete del bomber granata abbia difettato nella mira. Con un centrocampo così lento, però, trovare sbocchi nell'abbottonatissima retroguardia del Bari era praticamente impossibile e spesso Minala e Della Rocca erano costretti a ricorrere al passaggio elementare all'indietro ignorando la sovrapposizione di Vitale a sinistra. Discreto il lavoro in fase di non possesso: Bernardini francobollava Maniero alternandosi con Tuia, le mezz'ali raddoppiavano su Galano costringendolo ad arretrare il raggio d'azione, il risultato era che il Bari non calciava mai in porta in 90 minuti.

Nella ripresa, per tanti motivi, la Salernitana subiva una metamorfosi pur a cospetto di un avversario totalmente rinunciatario e desideroso di portare a casa punti. Quando per oltre 10 minuti il gioco è interrotto per le cadute a terra degli avversari, però, parlare di tattica è praticamente impossibile, l'unico appunto che si può muovere all'allenatore è stato quello di aver tardato i cambi, probabilmente sbagliandoli. Era evidente a tutti che Coda era in giornata no (solo una volta nel secondo tempo ha provato uno spunto personale su solito assist di Tuia dalla propria area di rigore, franando al suolo e commettendo fallo di mano), ma Bollini ha preferito sostituire Joao Silva che, a onor del vero, era stato il più positivo del reparto offensivo. Zito, invece, è entrato all'86' fungendo da esterno d'attacco al posto di Rosina, ma nessuno dei subentranti ha saputo incidere. In fase difensiva un pizzico di sofferenza soltanto sull'out destro, con Perico che ha pagato l'ammonizione subita perdendo l'uno contro uno in diverse circostanze. In un caso si è immolato Bernardini salvando la porta, nel secondo Tuia è stato fantastico in un duello con Galano. Lo 0-0 finale rispecchia l'andamento del secondo tempo, ma non del primo. Contro un Bari senza idee, senza carattere e senza gioco si poteva fare molto di più...

Gaetano Ferraiuolo